Sanac: sale allarme per le maestranze dello stabilimento di Massa Sindacati, mobilitazione

Sale ancora l’allarme per il futuro di Sanac e i suoi 350 operai specializzati di cui 110 nello stabilimento di Massa. E i sindacati alzano il livello di mobilitazione e annunciano uno sciopero provinciale. Il tempo delle attese è scaduto- scrivono in un comunicato unitario Cgil Cisl Uil di categoria, gli accordi vanno rispettati. Il ministro Giorgetti ha confermato tempi brevi per il nuovo bando di gara relativo alla vendita ed ha ribadito l’interesse della newco di cui fa parte anche Invitalia a partecipare alla gara, ma tutto questo è inaccettabile per il sindacato
Dopo due anni e mezzo – spiegano- il Governo deve chiedere con forza il rispetto degli accordi sottoscritti da parte di una multinazionale, come Arcelor Mittal, che ha beneficiato di un grande aiuto da parte dello Stato. Non ci sentiamo assolutamente tranquillizzati dalle parole del ministro Giorgetti che ha dichiarato la volontà di procedere a nuova gara e l’interesse di Acciaierie d’Italia ad avanzare un’offerta. Se davvero ci fosse questo interesse perché non si è conclusa l’acquisizione già oggi? Perché poi da giugno la società Sanac non sta più ricevendo ordini da Acciaierie d’Italia?
Sanac, principale fornitrice di materiale refrattario per lacciaieria ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia per l’ingresso dello Stato attraverso Invitalia, da quattro mesi non riceve più ordini dal suo principale committente e questo pesa molto, visto che circa il 60% della produzione di materiali refrattari del gruppo va ad Acciaierie d’Italia. In questo modo – dicono i  sindacati – ci saranno notevoli problemi produttivi, di efficienza nei costi e occupazionali, con un forte incremento della cassa integrazione e con una possibile chiusura di siti produttivi.
Ritengono che questi due elementi, nuovo bando di gara e mancanza di ordini, possano mettere a repentaglio la sopravvivenza del gruppo Sanac, dopo i buoni risultati produttivi e occupazionali raggiunti in questi primi 9 mesi del 2021.
Ora il governo faccia il suo dovere – concludono i sindacati- faccia rispettare gli impegni presi ad una multinazionale. Vale per Sanac come per le altre vertenze aperte nel paese.
E a sostegno delle loro richieste Cgil, Cisl e Uil sono pronti a moblitarsi: Nei prossimi giorni metteremo in campo iniziative territoriali e nazionali e chiameremo a tutto il territorio di sostenere una nostra grande mobilitazione territoriale Faremo iniziative di forte protesta, invitiamo tutta la cittadinanza a essere al nostro fianco per difendere il diritto al lavoro e per garantire un futuro a questo territorio.

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