Camorra a Firenze, contatti con albanesi per controllo droga Dda li ha documentati ma non ci fu seguito

Avrebbero progettato di imporsi anche negli ambienti criminali dello spaccio di droga a Firenze, gli associati del clan Cuomo che ieri sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione di polizia e guardia di finanza, che ha bloccato l’ascesa del gruppo criminale nel capoluogo toscano dove faceva base in una pizzeria aperta in via Gabbuggiani, locale che è stato bersaglio di un attentato incendiario il 23 febbraio 2021. Secondo quanto appreso, nel corso delle indagini coordinate dal pm della Dda Leopoldo De Gregorio, sarebbero stati documentati contatti tra i vertici del clan e personaggi di origine albanese considerati inseriti allo spaccio di droga in città. Questi primi tentativi di creare un collegamento tra il clan di camorra Cuomo in arrivo a Firenze e la criminalità albanese già attiva su piazza nell’approvvigionamento e nella distribuzione di droga, non avrebbero però avuto seguito, forse anche a causa delle indagini che hanno portato agli arresti. L’interesse investigativo sui rapporti fra provenienze criminali diverse è alto. Inoltre, l’organizzazione criminale campana disponeva di almeno cinque pistole, che secondo gli investigatori era riuscita a procurarsi negli ambienti della malavita fiorentina. Le armi servivano per organizzare scorte armate quando i vertici del clan tornavano nel territorio di origine, a Nocera Inferiore (Salerno), controllato da un gruppo rivale, “quelli di Piedimonte”. Il fornitore della armi al clan sarebbe stato un uomo, non identificato nel corso delle indagini, chiamato “Il Bulgaro”. Anche questo aspetto dell’inchiesta suscita interesse investigativo. (ANSA).

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