Il “mai più” della politica e il dovere condiviso della memoria
“Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato”. “Centinaia e centinaia furono i morti. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni”. Ma è proprio “in questo abisso di disumanità, che affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e in Europa”. Settantasette anni dopo, è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a mettere nero su bianco cosa accadde quella terribile mattina del 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema, quando la furia delle SS lasciò nel sangue 560 vittime civili indifese. “Un eccidio tra i più spaventosi dell’intera guerra”, dice, che trasformò quel paesino dell’Alta Versilia da “rifugio per i più deboli” a “teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana”. Ma – e forse oggi più che mai va ricordato – “la Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell’annientamento dice Mattarella – L’Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflitti ha generato nel nostro Continente”. E se tutto ciò è stato possibile, sottolinea, è “grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili”. Gli appelli a “non dimenticare” e al “mai più” si rincorrono per tutta la giornata. Fu “un vero atto terroristico premeditato cui solo chi ripudia i valori della dignità della persona, della libertà e della democrazia, può arrivare – riflette la Presidente del Senato Elisabetta Casellati – Rinnovare la memoria di questo tragico evento è un dovere di ogni cittadino della Repubblica”. Così come, rilancia il Presidente della Camera, Roberto Fico, è “dovere delle istituzioni impegnarsi fino in fondo per rimuovere ogni segreto e zona grigia che ancora avvolge alcune pagine drammatiche della storia d’Italia”. Per il vicepresidente della Camera Ettore Rosato di IV è “solo trasmettendo alle nuove generazioni i valori di libertà, pace e democrazia su cui si fonda l’Europa unita che possiamo mettere al sicuro il nostro futuro”, mentre sia la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi invitano alla “memoria” che diventa “monito”. E ancora, “un orrore impossibile da dimenticare” per il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “Ma ricordare non basterà, se non sapremo contrastare nuove sopraffazioni e discriminazioni dove il fascismo continua ad annidarsi”, ammonisce il senatore LeU Francesco Laforgia. Sui tavoli della politica il ricordo della strage finisce infatti per intrecciarsi alla polemica sul senatore leghista Claudio Durigon e la sua idea di re-intitolare il parco di Latina al fratello del Duce, Arnaldo Mussolini. “Sarebbe significativo che nell’anniversario di Stazzema, Draghi lo rimuovesse da sottosegretario”, dice Nicola Fratoianni di SI. “Abbia la decenza di onorare le vittime dimettendosi”, incalza il presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni di M5S. “Se non lo farà, si voti la mozione di sfiducia”, conclude Andrea De Maria del Pd. (di Daniela Giammusso ANSA).