Governo convochi incontro con l’obiettivo di un piano da 1,5 milioni di vetture
“Stellantis consolida i risultati finanziari ma è alta la preoccupazione per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori e degli stabilimenti in Italia. Come nel primo trimestre infatti i risultati positivi in Europa sono trainati principalmente dai modelli del marchio Peugeot e Opel, la situazione degli stabilimenti italiani di Stellantis invece è in netta controtendenza rispetto ai dati finanziari e sta determinando criticità anche per le metalmeccaniche e i metalmeccanici delle aziende della componentistica.
I lavoratori vedono nella busta paga mensile ridursi il salario: la crisi di mercato e delle forniture, in particolare quelle relative alla microelettronica e la mancanza di nuovi modelli ha determinato di fatto un aumento generalizzato degli ammortizzatori. Nel secondo trimestre infatti si è fatto ricorso alla cassa integrazione a zero ore per 8 settimane nello stabilimento Agap di Grugliasco e per 3 settimane per quanto riguarda Pomigliano fermo, inoltre, dal 9 luglio. Utilizzo costante e in aumento degli ammortizzatori anche negli enti centrali, a Cassino e a Mirafiori con giornate di sospensione delle attività in alcuni reparti e riduzione della produzione per altri, a Pratola Serra e Cento, stabilimenti che realizzano esclusivamente motori diesel sui quali è necessario avviare un confronto per la transizione.
Dopo l’annuncio dell’installazione della terza gigafactory di Stellantis nel nostro Paese, è necessario ora entrare nel merito dell’investimento per avere garanzie sulla tenuta occupazionale dello stabilimento di Termoli. A Melfi si è avviato un percorso per gestire la fase di transizione fino all’arrivo dei 4 nuovi modelli nel 2022 ma occorrono ulteriori strumenti per accompagnare il processo, garantire l’occupazione e il salario, fino all’avvio delle produzioni. Nelle ultime settimane la crisi dei semi conduttori ha impattato anche la Sevel dove però ad aumentare la preoccupazione sono le prospettive dello stabilimento, l’allocazione dei nuovi modelli in particolare elettrici e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione.
Occorre intervenire per tutelare l’occupazione e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori per questo è necessario che il Governo riapra il confronto con l’azienda e le organizzazioni sindacali. La possibilità di avviare la produzione di microchip con Intel a Mirafiori è una ulteriore opportunità, ma per garantire la piena occupazione e la ripartenza dell’intero settore è necessario un piano industriale che individui le missioni produttive di ogni singolo sito e porti nuovi modelli negli stabilimenti in grado di sfruttare appieno la capacità installata di 1.500.000 di veicoli”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale Stellantis per la Fiom-Cgil