Una società venditrice di diamanti condannata al rimborso totale del prezzo, maggiorato degli interessi e della rivalutazione monetaria, pagato da una famiglia della provincia di Siena per l’acquisto delle pietre preziose. Lo stabilisce una sentenza del tribunale di Siena, secondo cui “la vendita è da annullare per dolo della società venditrice”. La famiglia aveva investito 45mila euro in diamanti tra il 2012 e il 2014 ma il reale valore delle pietre è stato stimato, a seguito di perizia del gemmologo incaricato e sulla base del Rapaport, il listino internazionale in uso ai grossisti, non superiore ai 14mila euro. Per Confconsumatori “la sentenza sancisce un principio sacrosanto: i consumatori sono stati indotti con l’inganno ad investire in quello che non era un investimento; auspichiamo dunque che tutte le banche coinvolte procedano con l’immediata restituzione di tutto il prezzo pagato dai risparmiatori, oltre al risarcimento di un congruo danno morale”. La società venditrice di diamanti è stata condannata anche a riprendersi le pietre.
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