“Aree interne risorsa infinita – La strategia per una Toscana unica”: è il titolo del convegno (organizzato da Cgil Toscana e Spi Cgil Toscana) che si è svolto martedì 15 giugno in diretta (sulle pagine Facebook e sui siti di Cgil Toscana e Spi Cgil Toscana) dal Salone Rizzotto (sede Cgil Toscana, via Pier Capponi 7, Firenze)
SONO INTERVENUTI/E:
– Comunicazioni introduttive: Gessica Beneforti (Cgil Toscana)
– Sabrina Lucatelli (vicepresidente gruppo Ocse Politiche territoriali aree rurali): “Il quadro di riferimento, le politiche e le opportunità in Europa”
– Riccardo Sanna (capo Area politiche per lo sviluppo Cgil nazionale): “Le aree interne nel Pnrr”
– Stefano Casini Benvenuti (Coordinatore Comitato scientifico SociotechLab Spi Cgil nazionale, responsabile Progetto governance Spi Cgil Toscana)
– Eugenio Giani (presidente Regione Toscana)
– Dibattito
– Conclusioni di Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana)
Hanno partecipato: Marco Niccolai (presidente Commissione Consiglio regionale aree interne), Angelita Luciani (responsabile di settore Autorità di gestione Por Fesr, Regione Toscana), sindaci di Comuni delle aree interne, rappresentanti della società civile e delle associazioni
LA PRESENTAZIONE
Ci vive il 30% della popolazione toscana (oltre un milione di persone) e rappresentano il 60% del territorio. Spesso sono senza sportelli bancari e postali, internet e le reti telefoniche vanno a singhiozzo, le infrastrutture (materiali e immateriali) latitano, presidi sanitari e scuole distano. Sono le cosiddette “aree interne”, interne perché lontane da vari servizi, in particolare da quelli che, per essere esercitati, richiedono di disporre di una soglia minima di popolazione. Ora, in questa maledetta pandemia, si presenta un’occasione per ridurre queste diseguaglianze territoriali (che molto pesano anche sugli anziani), intercettando risorse dedicate (dai fondi strutturali a quelli del Next generation Europe fino al Pnrr) sulla digitalizzazione, che consentirebbe un più facile accesso ai servizi, e sulla transizione ecologica. Il problema è che queste risorse non sono date a priori, ma richiedono analisi, studi e progettazione che i piccoli comuni delle aree interne non sono in condizione di effettuare senza un adeguato supporto. “Occorre istituire per ciascuna delle aree interne un ufficio unico dotato di personale in grado di realizzare le adeguate progettazioni. E farlo in modo coordinato a livello regionale. Il Pnrr ha le risorse per farlo. Di questo parliamo quando diciamo di unire la Toscana per farla restare unica”: è quanto Cgil Toscana e Spi Cgil Toscana hanno proposto nel corso del convegno.