L’Associazione Vittime della Strage di Via dei Georgofili sulla scarcerazione di Giovanni Brusca afferma in una nota che “il nostro giudizio si divide in due: umanamente ci sentiamo offesi, razionalmente sappiamo che è frutto della legge sui pentiti voluta da Falcone che ha permesso di conoscere la mafia e molte verità sulle stragi”. L’Associazione infatti esprime “a livello umano, sorpresa e disappunto ma allo stesso tempo, a livello razionale, l’Associazione è altresì consapevole che ciò è frutto di una legge dello Stato voluta da Falcone per la lotta alla mafia, norma opportuna ed efficace che ha incentivato e favorito le collaborazioni giudiziarie, permettendo così ai collaboratori di giustizia di fornire un contributo essenziale all’accertamento della verità sulle stragi del 1992-1993”. “Moralmente, da vittime, sapere della scarcerazione di un brutale assassino mafioso ci indigna – commenta il presidente dell’Associazione Luigi Dainelli – ma sappiamo bene anche che senza collaboratori non avremmo avuto a Firenze tre sentenze di condanna in tre processi per i vari organizzatori ed esecutori delle stragi 1993 tra cui la nostra di Via dei Georgofili a Firenze”. (ANSA).
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Fond.Caponnetto, rabbia per Brusca,evitare di scarcerare mafiosi
“Il vederlo libero ha provocato una rabbia collettiva fra tutti i politici e semplici cittadini. Si utilizzi tale rabbia per evitare – dopo la sentenza della Cedu e quella della Corte Costituzionale – che i mafiosi tornino in libertà”. Lo dichiara Salvatore Calleri presidente Fondazione Antonino Caponnetto affermando inoltre che “la scarcerazione di Brusca è un premio per aver collaborato con la giustizia. E’ fuori dal carcere per una norma voluta anche da Falcone, Borsellino e Caponnetto, la qual cosa non rende meno sgradevole il fatto”. “La Fondazione Antonino Caponnetto – prosegue – ritiene che ora tutti quei politici debbano tramutare la loro rabbia in azioni per far sì che i mafiosi non escano, dopo 26 anni, per effetto della sentenza della Cedu a cui fa riferimento la Corte Costituzionale che ha dato un anno di tempo al parlamento per modificare la normativa sull’ergastolo ostativo. Si utilizzi tale rabbia per evitare che i mafiosi tornino in libertà”. (ANSA).
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