Mafie: gen. Luzi, non hanno conosciuto lockdown Crescono soprattutto in filiera alimentare e in profili medicali

“Cosa nostra continua mostrare forte capacità di reazione: i gruppi mafiosi pur privati dei vertici, continuano a lavorare con i loro assetti: l’erba cattiva si estirpa ma le radici rimangono. La ‘ndrangheta continua a essere attiva sul fronte del traffico della droga: non ha avuto alcun lockdown, c’è stata una crescita anche nel 2020 con sequestri superiori agli anni precedenti, il traffico si è potenziato. I sodalizi mafiosi diventano essi stessi impresa. Cresce l’ingerenza criminale soprattutto nella filiera alimentare e nei presidi medicali. La camorra è una realtà frammentata: giovani generazioni di camorristi sono in cerca di spazio e affermazione mettendo in atto azioni eclatanti. La criminalità nigeriana e albanese hanno un loro spazio, senza frizioni con la criminalità autoctona. Preoccupano le derive criminali delle comunità cinese in alcuni territori soprattutto, dal Veneto al Lazio. Dal 2018 a oggi i carabinieri hanno arrestato 2422 persone per reati di mafia e hanno arrestato 257 latitanti”. Il bilancio lo ha fatto in commissione parlamentare antimafia il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi. Negli ultimi anni i carabinieri hanno sequestrato e confiscato 12 miliardi e mezzo di euro, ha detto il generale il quale ha ricordato che i carabinieri sono 108 mila a fronte di un organico che dovrebbe essere di 119 mila, con una carenza di oltre 11 mila unità. I gruppi criminali sono sempre più interessati a spostare i rifiuti speciali verso i paesi esteri in Asia e Africa con falsi smaltimenti e finte riqualificazioni. Sono 65 mila i reati accertati e 3 milioni i controlli fatti nell’ambito dei reati ambientali. (ANSA).

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