Toscana Gennaio-Marzo 2021, più infortuni e malattie professionali Dieci morti sul lavoro (+1) (Le Tabelle)

Le tabelle mensili* dell’Inail sugli infortuni e le malattie professionali ci raccontano che nel periodo gennaio-marzo 2021 in Toscana sono aumentate sia le denunce di infortunio che quelle della malattie professionali. Ci dicono anche che purtroppo c’e stato un morto in più che nello tesso periodo del 2020 nonostante i milioni di ore lavorate in meno.

Nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 9.827 le denunce di infortunio, + 83 sullo stesso periodo del 2020. La provincia con più denunce Firenze (2.752), quella con meno Massa (493).

Sempre nel periodo gennaio-marzo di quest’anno sono stati 10 (8 occasione lavoro e 2 in itinere) gli infortuni con esito mortale , 1 in più che nel 2020.
I morti sono stati 2 nelle province di Lucca, Pisa e Pistoia e 1 in quelle di Firenze, Livorno, Massa Carrara e Siena

In crescita come abbiamo detto anche le denunce di malattie professionali. Sono state 2.046 (1426 uomini e 620 donne) nel periodo gennaio-marzo 2021, più 60 sullo spesso periodo 2020.
Lucca la provincia con più denunce di malattie professionali (462), Prato quella con meno (52).
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Toscana Infortuni gennaio-marzo 2021

Toscana Malattie Prof.li gennaio-marzo 2021

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* nelle tabelle mensili dell’INAIL, ente pubblico di tipo assicutarivo, entrano le posizioni  definite nel  periodo preso in esame. In altre parole potrebbro esserci infortuni avvenuti in altro e periodo definiti in questo e non esserci infortuni del periodo, ma non ancora presi in carico.

ITALIA

Morti sul lavoro in Italia: in tre mesi sono 185, 19 in più dello scorso anno. Ad uccidere è anche la pandemia, ma la quotidianità lavorativa uccide di più.
Il maggior numero di vittime in occasione di lavoro, da gennaio a marzo 2021, si registra in Lombardia con 22 decessi. seguono: Campania (18), Lazio (16), Emilia Romagna (15), Piemonte (14), Veneto (11), Puglia (10).
Sono 551 le vittime sul lavoro a causa del covid. da Gennaio 2020 a marzo 2021. Veneto, Sardegna, Basilicata e Friuli le incidenze di mortalità meno elevate.

Nei primi tre mesi del 2021 sono 185 le vittime sul lavoro registrate in Italia (+11,4% rispetto al primo trimestre 2020). E sono 154 i decessi rilevati in occasione di lavoro, mentre 31 sono quelli verificatisi in itinere. Ad incidere nell’incremento è stata certamente anche la pandemia, ma sappiamo che la quotidianità lavorativa uccide di più del Covid”.
È la prima lettura dei più recenti dati sull’emergenza morti bianche, elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre.

“Si tratta di una proiezione molto tragica in cui si percepiscono le conseguenze dell’emergenza sanitaria.
Le morti per Covid sono un terzo dei decessi sul lavoro. Quindi è evidente che la situazione più grave vada al di là del contagio. La quotidianità lavorativa tra muletti, impalcature e carichi, uccide di più del Coronavirus sul posto di lavoro. Il vaccino, in questo caso, si chiama formazione continua”.
A guidare la classifica nazionale per numero di decessi in occasione di lavoro da gennaio a marzo 2021 è la Lombardia con 22 vittime. Seguono: Campania (18), Lazio (16), Emilia Romagna (15), Piemonte (14), Veneto (11), Puglia (10), Abruzzo (9), Toscana (8), Calabria e Sicilia (6), Molise (5), Trentino Alto Adige (4), Umbria, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Marche (2), Basilicata e Sardegna (1).
Per quanto riguarda invece l’incidenza di mortalità sulla popolazione lavorativa, è il Molise a guidare la classifica con un indice di 47,7 contro una media nazionale pari a 6,7. Seguono Abruzzo (18,3) e Calabria (11,2).
Le province in cui si muore di più in occasione di lavoro in Italia sono Napoli e Roma (9 decessi). Seguono: Milano (7), Bologna, Brescia e Torino (6) e Salerno (5).
Il settore Costruzioni quello che conta più vittime (21 decessi). Seguono: Attività Manifatturiere (14), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (13), Servizi di Informazione e Comunicazione che come Trasporto e Magazzinaggio contano 7 vittime; Noleggio, Agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (4).
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro totali è tra i 45 e i 64 anni (103 su un totale di 154).
Le donne che hanno perso la vita nel 2021 sono 11 su 154.
Gli stranieri deceduti sul lavoro nei mesi da gennaio e marzo 2021 sono 23.
Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi tre mesi dell’anno.

Da sottolineare i numeri dei decessi sul lavoro dovuti al Covid. Sono infatti 551 le vittime rilevate da gennaio 2020 a marzo 2021.
Tra le incidenze meno elevate di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, che ha una media nazionale di 23,9, troviamo: Sardegna (3,6), Basilicata (5,3), Friuli Venezia Giulia (7,9), e Veneto (8,9).
Sempre alla Lombardia spetta la maglia nera per quanto riguarda i numeri assoluti, con 175 decessi; seguita da: Campania (61 decessi), Lazio (49 decessi), Piemonte (47), Emilia Romagna (40 decessi), Puglia (33 decessi). E la triste graduatoria prosegue con: la Sicilia (23), la Liguria (21 decessi), il Veneto e l’Abruzzo (19), la Toscana (17), le Marche (16), il Molise e la Calabria (7), l’Umbria (5 decessi), il Friuli Venezia Giulia (4), la provincia autonoma di Trento (3), la Valle d’Aosta e la Sardegna (2), la Basilicata (1).
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Statistiche-Morti-Lavoro-Osservatorio-Sicurezza-Lavoro-Vega-Engineering-31-03-21

Incidenze-Morti-Lavoro-Province-Osservatorio-Sicurezza-Lavoro-Vega-Engineering-31-03-21
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