Le operazioni contro le mafie in Toscana, “quasi tutte di livello internazionale”, anche recenti, “dimostrano quanto forte sia l’interesse delle mafie a infiltrarsi in Toscana”. Lo ha affermato Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia, a margine del convegno ‘Pensa 2040: Cultura e cittadinanza attiva come strumento chiave di lotta alla criminalità organizzata’ in corso a Firenze. “Anche in Toscana – ha spiegato – presenze mafiose sono state rilevate da oltre un decennio, e questo ha determinato una sempre maggiore attenzione. Penso agli ultimi arresti, con riferimento a presenze del clan dei casalesi, ma ancor prima di quella grande organizzazione albanese che addirittura gestiva un traffico internazionale di stupefacenti, e ancor prima la ‘ndrangheta che aveva costituito tantissime società per determinare la diffusione di false fatturazioni, col coinvolgimento di soggetti in Toscana nel campo delle concerie, che ha evidenziato quanto forte fosse la sua presenza con la cointeressenza di società costituite anche all’estero in quel caso; e ancor prima la mafia cinese con le sue presenze e la sua capacità di infiltrazione”. (ANSA).
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Mafia: Cafiero De Raho, controllo prefetti su Comuni sciolti
“Il problema dello scioglimento continuo per mafia sempre degli stessi Comuni potrebbe essere superato accompagnando l’amministrazione con un controllo prefettizio”. Lo ha affermato Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia, intervenendo al convegno ‘Pensa 2040: Cultura e cittadinanza attiva come strumento chiave di lotta alla criminalità organizzata’ in corso a Firenze. “Ci sono Comuni – ha osservato il magistrato – dove la ‘Ndrangheta, Cosa nostra, la Camorra sono talmente forti e penetranti che ad ogni elezione finiscono per determinare anche i soggetti che dovranno andare a condurre l’amministrazione. Ci sono stati Comuni che sono stati sciolti anche tre volte. Il problema è l’agglomerato sociale che partorisce soggetti legati ai mafiosi”. (ANSA).
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Covid: Scalfarotto, non abbassare la guardia contro le mafie
“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo non deve abbassare di un centimetro la guardia nei confronti della criminalità organizzata. Gli episodi di estorsione, le minacce , i regolamenti di conti e le intimidazioni, spesso rivolte anche agli amministratori locali, sono un fenomeno sempre presente. Il Covid non deve affievolire le difese contro il virus della mafia che è vivo nella nostra società ed anzi rischia di trovare un terreno ancora più fertile con le difficoltà economiche e le scuole chiuse”. Lo afferma il sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto. “In questo senso – osserva Scalfarotto – benissimo la riapertura delle scuole subito dopo Pasqua come ha proposto la ministra Bonetti: è dall’educazione che parte la cultura della legalità. Per quello che mi riguarda lavorerò per tenere accesa la luce su una questione vitale per il nostro Paese come la lotta alla criminalità organizzata. Ora più che mai è necessario essere presenti ed efficaci nel contrasto a tutte le mafie”. (ANSA).