La protesta degli smart worker: “Niente congedi per noi, ma questo è lavoro vero”

Proteste e polemiche sui social (e oggi fisiche, davanti a palazzo Chigi) sulla offerta di congedi e bonus a sostegno dei genitori lavoratori che si trovano a gestire nello stesso tempo i figli a casa da scuola. Il nodo riguarda l’indisponibilità di congedi per il padre o la madre che lavorano in smart working. In pratica, chi lavora in presenza può chiedere il congedo pagato al 50% mentre chi lavora da casa non lo può fare. Ma curare i figli e lavorare nello stesso tempo è molto difficile (se non impossibile) soprattutto quando si parla di neonati o bambini sotto i 10 anni.
Oggi alle 14 le attiviste de Il Giusto erano davanti a palazzo Chigi per riconsegnare simbolicamente al premier Draghi i loro abiti professionali: toghe, maschere teatrali, tesserini, camici, pennelli, calcolatrici, macchine fotografiche e ogni strumento di lavoro reso inutilizzabile. La protesta diventa così «di genere» in quanto a occuparsi più spesso dei figli nell’orario di lavoro da casa sono le donne. Ieri su Twitter e Facebook si è schiarata la Cgil con lo slogan «Basta scaricare il peso dell’emergenza su lavoratrici e famiglie». Una richiesta sostenuta con forza sui social dalla ex segretaria generale Susanna Camusso. Numerose le voci in questa direzione all’interno del Pd, a partire da «Congedi parentali e bonus baby sitting anche per chi è in smart working: questo proponiamo come modifica al Dl Covid», ha scritto la dem Debora Serracchiani.
Un capitolo a parte merita la questione dei bonus baby sitter da 100 euro a settimana. «Con 100 euro non si paga la baby sitter per una settimana di lavoro, al massimo puoi coprire un paio di giorni», fa notare Cristina Tagliabue de Il giusto mezzo. C’è poi il fatto che il bonus baby sitter è riservato solo ai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps e tra i dipendenti al personale del comporto sicurezza, difesa, soccorso pubblico, sanità (medici, infermieri, tecnici di laboratori). (Categorie a cui era stata ventilata la possibilità di mandare i figli a scuola, poi esclusa). Sono tagliati fuori dai bonus tutti gli altri. Dopo le polemiche ieri la ministra Bonetti ha dichiarato di volersi spendere per un allargamento di congedi e bonus. da corriere.it

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