Grosseto: Turismo, le proposte della Cgil per ‘industrializzazione’ settore e lavoro buono

Ferretti, investimenti in 4 nuovi alberghi di alta gamma sono un segnale di vitalità. 4 proposte della Cgil per qualificare e rilanciare il turismo su: “industrializzazione” del comparto, lavoro buono, promozione/accoglienza e lotta al sommerso degli affitti delle seconde case»

A fine maggio aprirà a Follonica il nuovo resort “The Sense Experience”, del gruppo Ficcanterri, che ha recuperato l’ex colonia Cariplo. Lo scorso 17 febbraio il gruppo abruzzese Bluserena, di Silvio Maresca, ha presentato in Comune la pratica edilizia per recuperare le ex colonie Bodoni e Saragat di Marina di Grosseto, in vista della realizzazione di un hotel quattro stelle superior da più di 300 camere. Che potrebbe essere pronto per il 2023. Infine, la società svedese Qarlbo, di proprietà di Conni Jonsson, ha recentemente acquistato l’hotel Don Pedro di Porto Ercole, che riaprirà nel 2022, e sempre nel paese argentarino è proprietaria dell’ex stabilimento Cirio, che sarà trasformato in un hotel 5 stelle.
«Sono tutte buone notizie – spiega Andrea Ferretti, segretario della Camera del lavoro territoriale della Cgil – che vanno messe in relazione perché per un verso testimoniano l’attrattività del nostro territorio per investimenti turistici di livello, per l’altro costituiscono un’occasione importante di qualificazione anche del mondo del lavoro legato ai servizi turistici.
La stagione di quest’anno, oramai è una certezza, sarà ancora condizionata dal Covid e ricalcherà l’andamento di quella del 2020. Con una partenza lenta posticipata a inizio giugno, e un boom di presenze nei mesi centrali di luglio e agosto. Una situazione che peraltro lo scorso anno ha mietuto molte vittime, fra i lavoratori del comparto più esposti: più di 1500 domande Naspi in meno, e più di 30.000 bonus da 600 euro.
Questo non ci esime dal ragionare sull’assetto che la nostra offerta turistica come territorio avrà nel futuro a medio termine. Tenendo conto che dopo la crescita significativa delle presenze turistiche d’inizio anni 2000, la provincia di Grosseto è stagnante dal 2008 (2007-2017 solo +0,9%, mentre Livorno +12.5% – Irpet). Ferma a poco meno di 6 milioni di presenze e 1.5milioni di arrivi all’anno.
Per la Cgil servono poche scelte, ma chiare rispetto agli obiettivi.
Favorire l’insediamento di strutture medio grandi collegate a tour operators internazionali, “industrializzando” l’offerta turistica puntando a tipologie di turismo basate su temi specifici e di attualità (congressuale, green, silver, fuga dalla città, new wellness, smart working e lunga permanenza, lgbtq+ friendly, wedding toursim) con un’ attenzione particolare alla Generazione Z e ai Millennials. Con l’obiettivo di avere flussi turistici più costanti e spalmati su più mesi dell’anno, non solo concentrati tra giugno e settembre.
Applicare in modo uniforme e regolamentato il Contratto collettivo nazionale di settore con l’inserimento di moderne tutele e di corsi di formazioni ad hoc per i nuovi lavori legati al turismo (come ad esempio le guide turistiche o i wedding planner) anche in collaborazione con gli enti preposti alla formazione (istituti superiori, istituto alberghiero provinciale, enti bilaterali di settore).
Mettere a sistema il mondo degli affitti turistici privati delle seconde case, spesso in nero o affidati alle piattaforme on line (esempio di AirB&B, che non paga nemmeno le tasse). Pensando per esempio a gruppi di proprietari di seconde case che affidino la gestione delle loro proprietà a cooperative di giovani imprenditori creando economie di scala e legalità per tutto l’indotto (pulizie, servizi, forniture ecc). Combattere cosi anche l’evasione di Imu, Tari e tassa di soggiorno che penalizza gravemente i Comuni turistici e le strutture ricettive ufficiali. Anche utilizzando i software che incrociano le offerte degli affitti sui portali internet con i database catastali degli Enti locali e di Fiora Spa. Come già fanno i Comuni di Castiglione della Pescaia e Follonica, ma non quelli di Grosseto, Scarlino, Orbetello e Monte Argentario. Scelta che consentirebbe di recuperare molte risorse per servizi e promozione.
Recuperare una logica di promozione turistica provinciale, ricostituendo un efficiente portale internet e una rete di accoglienza sul territorio com’era con il Mitup (Maremma informazioni turismo unico provinciale). In collegamento con il portale internet della Regione Toscana visittuscany.com.
Solo con le idee chiare e la perseveranza – conclude Ferretti – il comparto turistico consoliderà il proprio peso nell’economia maremmana, e saprà resistere ai cambiamenti che ci investiranno una volta conclusa la fase della pandemia. Per fare questo è assolutamente necessaria anche un’azione decisa e sinergica delle istituzioni locali per favorire le concessioni di aree adatte e per creare un sistema di fiscalità agevolata per gli operatori illuminati ed etici. Solo così l’economia turistica diventerà un incubatore di lavoro buono e qualificato, retribuito adeguatamente. E non un incubatore di lavoro nero e grigio, come purtroppo è oggi».

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