Fridays For Future, Sciopero del clima il 19 marzo In Italia iniziative nelle piazze e sul web
Venerdì 19 marzo 2021 Fridays For Future Italia torna a riempire le piazze, reali e digitali. In programma ci saranno azioni fisiche (dove possibile e nel rispetto delle norme anti Covid 19 per la tutela della salute, organizzate dai Gruppi Locali Fridays For Future e consultabili sulla mappa https://fridaysforfutureitalia.it/mappa/) e azioni digitali. Dalle ore 11.15 alle 12.00 ci sarà un incontro online in diretta Youtube ( https://www.youtube.com/channel/UCW6Hbv3HUC4urkmIfYNL-iA/videos ) con Roberto Mercadini (attore teatrale, scrittore di successo e youtuber) e il quasi premio Nobel per la chimica prof. Vincenzo Balzani (professore emerito dell’Università di Bologna, scienziato e divulgatore) dal titolo “Non le persone in piazza, ma la piazza alle persone”, organizzato da Fridays For Future Forlì insieme a tanti Gruppi Locali FFF di tutta Italia. Alle ore 18.30 si terrà un’azione online in tutta Italia: una videochiamata su Zoom con musica, discorsi e un Social Bombing. Per agire insieme basterà collegarsi in videochiamata per ricevere dettagli per un grande Social Bombing su Instagram e azioni sugli altri social. Durante la giornata sarà possibile seguire la diretta dalle piazze sui social di Fridays For Future Italia. “Fridays For Future – scrive la ong in un comunicato – ovunque nel mondo torna a protestare perché i politici e le grandi aziende inquinanti fissano obiettivi di riduzione delle emissioni da raggiungere tra 20 o 30 anni e promettono che, in un lontano futuro, faranno qualcosa per contrastare la crisi climatica. Ma queste promesse vuote non servono a nulla perchè non si può scendere a patti con le leggi della fisica. Abbiamo bisogno di azioni immediate e concrete. I fondi del Next Generation Eu devono essere subito investiti in politiche per azzerare le emissioni di gas serra”. (ANSA).
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Cgil. Cisl Uil aderiscono e promuovono
Il prossimo 19 marzo si terrà il primo sciopero globale per il clima del 2021. Gli attivisti si mobiliteranno, rivendicando un’azione concreta ed immediata per il clima e “Niente Più Vuote Promesse”.
La prima opportunità di mettere in atto azioni concrete per il clima è la definizione del PNRR. Con il Piano, il nuovo Governo dovrà definire le riforme, le missioni ed i progetti per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 rispetto al 1990 e di neutralità climatica al 2050, destinando almeno il 37% delle risorse complessive all’azione per il clima.
Quest’anno ci sarà anche una fitta agenda di impegni internazionali per il nostro Governo. Dal 1° dicembre 2020, l’Italia ha assunto la presidenza del G20, il 22 e 23 luglio si svolgerà a Napoli il vertice ministeriale su ambiente, clima ed energia ed il 30 e 31 ottobre a Roma il vertice dei leader del G20. A novembre si terrà a Glasgow la 26esima conferenza delle parti sul clima sotto la presidenza del Regno Unito con la co-presidenza dell’Italia. In preparazione della COP, si svolgeranno a Milano due eventi: dal 28 al 30 settembre il Youth4climate e dal 30 settembre al 2 ottobre la pre-COP.
Le scelte che saranno fatte nel PNRR e per l’utilizzo dei Fondi europei 2021-2027 saranno strategiche per il futuro del nostro Paese, così come il ruolo del nostro Paese potrebbe essere strategico per gli impegni di azione globale per il clima, prima in sede di paesi G20 e poi a livello globale nella COP26.
Crediamo che il ruolo del sindacato e della società civile debba essere determinante nella programmazione del radicale cambiamento di sistema, per la giustizia climatica, la tutela degli ecosistemi e della salute e per una giusta transizione.
Con questa convinzione, insieme a CISL e UIL, abbiamo avviato un confronto con il movimento #FFF, con le associazioni ambientaliste, i movimenti per la giustizia climatica e con i sindacati internazionali, per concordare iniziative di confronto e di mobilitazione in tutto il periodo che precederà la COP 26, per rivendicare la nostra idea di giusta transizione che coniuga azione per il clima, giustizia sociale ed equità intergenerazionale, rispetto dei diritti umani, tutela degli ecosistemi e della salute e raggiungimento di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030, compresa la piena occupazione di qualità. Lo sciopero del 19 marzo si inserisce in questo lungo percorso di mobilitazione.