Vaccini: ‘Diritto alla cura’, sostenere moratoria brevetti Comitato, ‘domani (11.03) si decide su proposta di India e Sudafrica’

“Basta ‘schiaffi’ da parte delle aziende farmaceutiche ‘padrone’ dei brevetti che continuano a centellinare le dosi di vaccino non rispettando gli impegni presi con l’Unione Europea: la soluzione c’è. Occorre liberalizzare i brevetti, per produrre tutte le dosi di vaccino necessarie a livello mondiale, ma ci si ostina a non volerla vedere”. Lo sottolinea Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura Nessun Profitto sulla Pandemia-Right2Cure #NoprofitOnPandemic. Oltre 100.00 le firme già raggiunte a livello europeo, 30.000 in Italia, primo paese per numero di firme raccolte con la petizione ICE, Iniziativa Cittadini Europei, per la richiesta all’Unione Europea di una urgente azione per la modifica degli accordi commerciali per i brevetti. “Un grande risultato, grazie alla generosa mobilitazione in corso che coinvolge tutti i 27 Paesi Ue. Nessuna risposta – prosegue Agnoletto – è arrivata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, alla lettera inviata venerdì 5 marzo dal Comitato Italiano della Campagna, forte dell’adesione di ben 70 organizzazioni”. Domani, giovedì 11 marzo, in concomitanza con la riunione del Consiglio TRIPs dell’ Organizzazione Mondiale del Commercio, una maratona Facebook del Comitato della Campagna chiederà ancora di liberalizzare i vaccini. Servono un milione di firme, 180mila in Italia. “Siamo fortemente preoccupati – ha aggiunto Agnoletto – per questa imminente scadenza di giovedì 11 marzo quando il Consiglio TRIPs dell’OMC deciderà sulla richiesta di moratoria temporanea sui brevetti presentata a ottobre da India e Sudafrica: non sappiamo, infatti, che cosa farà il nostro Governo, a cui abbiamo chiesto di sottoscriverla e sostenerla, così come hanno già fatto ben 100 Nazioni e 400 organizzazioni a livello mondiale”. (ANSA).

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