Myanmar: Rete disarmo, serve indagine su munizioni italiane ‘Azienda Livorno smentisce fornitura diretta’

Aprire una “indagine completa e approfondita” per verificare le “notizie di stampa e testimonianze di esperti internazionali sul ritrovamento di bossoli di fabbricazione italiana negli episodi di violenza scaturiti dal colpo di Stato in atto in Myanmar”. Lo chiede la Rete pace disarmo. “Queste munizioni – osserva la Rete – sarebbero state utilizzate dalle forze governative per un assalto rivolto ad una ambulanza, quindi in un contesto di ovvia violazione di diritti civili e di rafforzamento dell’autoritarismo dei militari dello Stato asiatico”. Ora, sottolinea, “è importante che si possa chiarire quale sia stato il percorso delle munizioni prodotte dall’azienda Cheddite srl di Livorno (che ha smentito qualsiasi fornitura diretta) per giungere in Myanmar, considerando che effettivamente vendite dirette non appaiono possibili proprio la luce dell’embargo. E’ dunque del tutto plausibile – aggiunge – una ‘triangolazione’ favorita da altri Paesi destinatari delle vendite della Cheddite srl, che produce principalmente cartucce da caccia e tiro oltre che bossoli e inneschi”. (ANSA).

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