La giornata internazionale dei diritti delle donne “deve portarci non solo a denunciare il peggioramento della loro condizione di lavoro, ma ad indicare azioni concrete sia nei confronti di Governo e Parlamento, affinché si facciano leggi in una certa direzione, che delle nostre controparti”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a un’iniziativa sindacale sull’8 marzo.
Il segretario generale della confederazione di corso d’Italia ha tuttavia sottolineato che “c’è bisogno anche di un ragionamento che riguardi le organizzazioni sindacali e, in particolare, di una nuova cultura del lavoro che assuma e traduca la cultura della differenza di genere in iniziative contrattuali”.
Secondo Landini “abbiamo bisogno di una discussione senza veli, anche perché la pandemia ha avuto l’effetto di accelerare e aumentare ancora di più differenze e diseguaglianze che già esistevano. Il quadro è peggiorato. Il nostro Paese è quello con i divari più alti. L’80% dei congedi sono stati utilizzati dalle donne. E’ importante indicare gli impegni e le azioni che vogliamo mettere in campo. Il tema è creare occupazione e il recovery deve assume trasversalmente questo impegno. Il tema della conciliazione non è più sufficiente – ha aggiunto – in questa fase dobbiamo sviluppare il concetto della condivisione, anche gli uomini devono condividere il lavoro di cura. E poi potenziare infrastrutture e servizi. Sugli incentivi a pioggia, inoltre, abbiamo bisogno che siano collegati realmente a progetti reali”.