Nel 2020 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari a -9,5% (-1,6% l’anno precedente). In valore assoluto l’indebitamento è di -156.338 milioni di euro, in peggioramento di circa 128,4 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente. Lo ha reso noto l’Istat. Il saldo primario (indebitamento netto meno spesa per interessi) è negativo e pari a -99.029 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del -6% (+1,8% nel 2019).
Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle AP) è negativo e pari a -70.699 milioni di euro (+29.790 milioni nel 2019). Tale peggioramento è il risultato di una diminuzione delle entrate correnti di circa 53,5 miliardi di euro, a fronte di un’aumento delle uscite correnti di circa 47 miliardi.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche “ha registrato un netto peggioramento rispetto al 2019 – ha spiegato l’Istat – per la caduta delle entrate e per il consistente aumento delle uscite, dovuto alle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi su famiglie e imprese”. Nel 2020 la pressione fiscale complessiva, ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil, è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente. Lo ha reso noto l’Istat.
L’aumento si spiega con la minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del 7,8%). Nel 2020 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono diminuite del 6,4% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sul Pil è pari al 47,8%.
Le entrate correnti hanno registrato un calo del 6,4%, attestandosi al 47,5% del Pil. In particolare, le imposte dirette sono diminuite del 2,1%, principalmente per la forte contrazione dell’Irpef, in parte compensata dall’aumento dell’imposta sostitutiva per i contribuenti in regime forfetario, mentre l’Ires ha registrato un calo più contenuto. Le imposte indirette hanno registrato una caduta più marcata (-11,2%), con diminuzioni significative del gettito Iva, delle accise, dell’imposta sul Lotto e lotterie e dell’Irap. I contributi sociali effettivi sono scesi rispetto al 2019 (-5,8%). Le altre entrate correnti si sono ridotte dell’1,6%, nonostante l’andamento positivo dei dividendi.
Il calo delle entrate in conto capitale (-7%) risente principalmente della contrazione delle imposte in conto capitale.
Inoltre, secondo l’Istat nel 2020 la pressione fiscale complessiva, ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil, è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente. L’aumento si spiega con la minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del 7,8%).
Nel 2020 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono diminuite del 6,4% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sul Pil è pari al 47,8%.
Le entrate correnti hanno registrato un calo del 6,4%, attestandosi al 47,5% del Pil. In particolare, le imposte dirette sono diminuite del 2,1%, principalmente per la forte contrazione dell’Irpef, in parte compensata dall’aumento dell’imposta sostitutiva per i contribuenti in regime forfetario, mentre l’Ires ha registrato un calo più contenuto. Le imposte indirette hanno registrato una caduta più marcata (-11,2%), con diminuzioni significative del gettito Iva, delle accise, dell’imposta sul Lotto e lotterie e dell’Irap. I contributi sociali effettivi sono scesi rispetto al 2019 (-5,8%). Le altre entrate correnti si sono ridotte dell’1,6%, nonostante l’andamento positivo dei dividendi. Il calo delle entrate in conto capitale (-7%) risente principalmente della contrazione delle imposte in conto capitale. E.G.
da ildiariodellavoro.it
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