Cgil Cisl Uil Categoria, fermo pesca prolungato mette a rischio occupazione. Regione intervenga

La decisione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) di aumentare per il 2021 il numero di giornate di fermo per la pesca a strascico potrebbe generare forti contraccolpi occupazionali.
Ci appelliamo alla Regione Toscana affinchè intervenga a tutela dei lavoratori e di un settore già messo a dura prova dagli effetti della pandemia.

La decisione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) di aumentare per il 2021 il numero di giornate di fermo per la pesca a strascico potrebbe generare forti contraccolpi occupazionali. Tutto ciò è inaccettabile, servono dei correttivi: il settore della pesca è infatti da tempo in crisi e con questo decreto saranno diminuite le giornate lavorative a disposizione delle unità da pesca. Ci appelliamo alla Regione Toscana affinchè intervenga a tutela dei lavoratori e di un settore già messo a dura prova dagli effetti della pandemia.
Attualmente le giornate di fermo previste a garanzia del mantenimento degli stock ittici sono 30: il decreto del Mipaaf prevede però un ulteriore incremento tra le 15 e le 30 giornate per le barche inferiori ai 24 metri e un incremento dalle 20 alle 40 giornate per le imbarcazioni di lunghezza superiore. La situazione è già molto critica, il decreto dev’essere rivisto.
I lavoratori del settore non possono essere abbandonati a sé stessi: chiediamo che siano introdotti ammortizzatori sociali strutturali a sostegno dell’occupazione. Ci auguriamo che le istituzioni raccolgano il nostro grido di allarme.
Michele Rossi, segreteria Flai Cgil Toscana
Federico Mambrini, segreteria Uila pesca Toscana
Massimiliano Gori, segreteria Fai Cisl Toscana
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