Proseguire nel solco del percorso già tracciato, facendo tesoro dell’esperienza degli ultimi anni, ma definire nuove azioni e nuove strategie. Obiettivo: rafforzare le misure per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e aggiornarle ai mutamenti dei processi produttivi e all’emergere di nuove professionalità. Questo in estrema sintesi il senso dell’intervento con cui l’assessore toscano alla sanità Simone Bezzini ha salutato l’insediamento del Comitato regionale di coordinamento sulla sicurezza sul lavoro e che oggi si è riunito per la prima volta dopo che nello scorso dicembre ne è stata rinnovata la composizione. Durante la riunione del comitato, spiega una nota della Regione, che ha lo scopo di realizzare una programmazione regionale coordinata di interventi in materia di prevenzione e vigilanza sui luoghi di lavoro e di assicurare la loro uniformità e il raccordo con il livello nazionale, sono state presentate le ‘Linee di indirizzo per l’attività di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro’. Il documento fornisce le coordinate della prossima attività e sarà approfondito e sviluppato nei prossimi mesi per arrivare alla definizione di un vero e proprio piano. “Stiamo attraversando un momento particolarmente complesso – ha sottolineato Bezzini – collegato alla fase emergenziale della pandemia e al tempo stesso alla necessità di mantenere alta l’attenzione sui tradizionali rischi lavorativi e su quei comparti, come ad esempio l’edilizia e l’agricoltura, su cui rimane più elevato il rischio di infortunio grave e mortale. I fatti di cronaca dell’ultimo periodo ci dicono che ancora molto c’è da fare. Sette morti sul lavoro dall’inizio di febbraio sono un dato veramente insostenibile”. Per Bezzini, buona occupazione significa anche “accrescere e incentivare i controlli per il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e dedicarsi con continuità ad accrescere la ‘cultura della sicurezza’, così da svolgere una piena attività di prevenzione”. (ANSA).
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