Il prossimo 19 marzo si terrà il primo sciopero globale per il clima del 2021. Gli attivisti si
mobiliteranno, rivendicando un’azione concreta ed immediata per il clima e “Niente Più Vuote
Promesse”.
La prima opportunità di mettere in atto azioni concrete per il clima è la definizione del PNRR. Con il Piano, il nuovo Governo dovrà definire le riforme, le missioni ed i progetti per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 rispetto al 1990 e di neutralità climatica al 2050, destinando almeno il 37% delle risorse complessive all’azione per il clima.
Quest’anno ci sarà anche una fitta agenda di impegni internazionali per il Governo. Dal 1° dicembre 2020, l’Italia ha assunto la presidenza del G20, il 22 e 23 luglio si svolgerà a Napoli il vertice ministeriale su ambiente, clima ed energia ed il 30 e 31 ottobre a Roma il vertice dei leader del G20. A novembre si terrà a Glasgow la 26esima conferenza delle parti sul clima sotto la presidenza del Regno Unito con la co-presidenza dell’Italia. In preparazione della COP, si svolgeranno a Milano due eventi: dal 28 al 30 settembre il Youth4climate e dal 30 settembre al 2 ottobre la pre-COP.
Le scelte che saranno fatte nel PNRR e per l’utilizzo dei Fondi europei 2021-2027 saranno
strategiche per il futuro del nostro Paese, così come il ruolo del nostro Paese potrebbe essere
strategico per gli impegni di azione globale per il clima, prima in sede di paesi G20 e poi a livello globale nella COP26.
La Cgil crede che il ruolo del sindacato e della società civile debba essere determinante nella
programmazione del radicale cambiamento di sistema, per la giustizia climatica, la tutela degli
ecosistemi e della salute e per una giusta transizione.
Con questa convinzione Cgil Cisl e UIL, hanno avviato un confronto con il movimento #FFF, con le associazioni ambientaliste, i movimenti per la giustizia climatica e con i sindacati internazionali, per concordare iniziative di confronto e di mobilitazione in tutto il periodo che
precederà la COP 26, per rivendicare la lro idea di giusta transizione che coniuga azione per il clima, giustizia sociale ed equità intergenerazionale, rispetto dei diritti umani, tutela degli ecosistemi e della salute e raggiungimento di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030, compresa la piena occupazione di qualità. Lo sciopero del 19 marzo si inserisce in questo lungo percorso di mobilitazione.
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