“Il Covid ha peggiorato la situazione economica di molte famiglie. Chi ha perso il lavoro o ha visto ridursi drasticamente il reddito, deve adesso affrontare un altro incubo: lo sfratto”.
Stefania Teoni, Segretaria provinciale del Sunia, ricorda che “ai nostri sportelli sono sempre più numerose le famiglie che si presentano dicendo che non hanno i soldi per pagare l’affitto. L’alternativa, in alcuni casi, è secca: o comprano cosa mangiare o pagano l’affitto. Ovviamente non pagano l’affitto”.
Il Sunia sottolinea altri e ulteriori dati: “il Covid-19 ha ampliato tutte le disuguaglianze sociali, tra queste quella della casa. I dati dell’ultimo report della Caritas confermano quanto sia allarmante la situazione: sempre più famiglie si rivolgono alle loro strutture”
Nell’immediato futuro ci sono due scenari e li ricorda Stefania Teoni: “uno è disastroso e inizierà con lo sblocco degli sfratti e proseguirà a lungo, aggravato dalle difficoltà economiche. L’altro scenario può essere invece di rilancio, accogliendo le richieste avanzate da SUNIA sia a livello nazionale che regionale per un incremento dell’edilizia residenziale pubblica (più case popolari), il recupero del patrimonio edilizia esistente e per alloggi in affitto a canone calmierato”.
L’osservatorio regionale offre un quadro preoccupante della situazione anche se la nostra provincia ha visto un calo degli sfratti tra il 2018 e il 2019. Nel 2019 abbiamo avuto 1,4 sfratti ogni 100 nuclei familiari che vivono in affitto. La quasi totalità degli sfratti avviene in seguito alla morosità degli inquilini. Nel corso del 2019 la quota di sfratti per morosità si attesta al 91,8%, in linea con l’anno precedente.
“E’ necessario – conclude Teoni – che il nuovo governo, ma anche i sindacati, pongano la questione tra le priorità al pari del lavoro. Serve una cabina di regia a livello regionale, ma serve anche un impegno dei comuni ad esplorare anche nuove possibilità. Tra gli altri impegni delle amministrazioni pubbliche quello di costituire la Commissione territoriale volte al contrasto del disagio abitativo per nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di sfratto. La commissione, prevista dalla legge regionale e presente in quasi tutte le provincie della Toscana ma non nella nostra, è riconosciuta come criterio di priorità ai fini della ripartizione tra i L.O.D.E. di finanziamenti per il sostegno a programmi di costruzione, acquisizione e recupero di alloggi di edilizia sovvenzionata o di alloggi destinati alla locazione per famiglie in disagio abitativo. Quindi, questa omissione rischia di penalizzare la nostra provincia nell’erogazione dei fondi regionali”.
Non meno pesante è la situazione degli alloggi ERP: pochi, ormai datati, con scarsità di manutenzione, regolamenti penalizzanti per gli assegnatari. Su questo ci auguriamo che il LODE (associazione dei comuni) rispetti gli impegni assunti con il SUNIA di avviare un confronto con una commissione cui sia presente l’esecutivo del LODE stesso e che abbiamo ricordato all’Assessore alla Casa del comune di Arezzo, comune a cui compete la presidenza del LODE. Le prime nostre proposte sono state presentate e aspettiamo un riscontro positivo.