Ferretti, Bartalucci, Centenari e Gallotta: «l’Azienda sanitaria metta mano in modo celere alla sostituzione dei medici di medicina generale. Inaccettabile il deficit di comunicazione nei confronti degli utenti»
L’esecutivo del dipartimento socio-sanitario della Cgil ha preso in esame il problema della carenza dei medici di medicina generale nelle aree dell’interno.
Dell’esecutivo fanno parte il segretario generale della Camera del lavoro, Andrea Ferretti, il segretario generale dello Spi, Lorenzo Centenari, il segretario della Funzione pubblica, Salvatore Gallotta, e il segretario confederale, Olinto Bartalucci.
«La difficile situazione venutasi a creare in alcune zone della nostra provincia a seguito delle dimissioni di alcuni medici di medicina generale – spiegano Ferretti, Centenari, Gallotta e Bartalucci – sta creando molti problemi alle persone. La difficoltà che al momento interessa solamente i Comuni di Scansano e Roccastrada, rischia di estendersi in tempi brevi a tanti altri territori della nostra provincia, così ampia e scarsamente popolata, finendo per colpire proprio la fascia della popolazione più debole e bisognosa di cure ed assistenza. Come gli anziani rimasti nel paese, con la famiglia lontana per lavorare nelle aree urbane, nel capoluogo o sempre più spesso fuori provincia.
Il dipartimento socio-sanitario della Cgil è molto preoccupato ed esprime il proprio rammarico rispetto all’atteggiamento della Asl Sud-est. Che non solo non procede al reintegro dei medici mancanti, ma non ha nemmeno fornito le necessarie e tempestive informazioni nei confronti dei cittadini, che per questo motivo hanno scoperto di non avere più il medico nel momento in cui ne avevano bisogno. Trovandosi in situazioni di notevole disagio.
Tali atteggiamenti ci lasciano sinceramente basiti. Non possiamo accettare che l’azienda sanitaria non riesca (o non voglia) tenere rapporti di normale dialettica e di informazione sia con i cittadini/utenti che con le organizzazioni sindacali.
Non dare comunicazione tempestiva delle dimissioni dei medici di medicina generale. Non chiarire che il servizio che ne consegue non sarà dello stesso livello del precedente e che quindi non garantirà gli stessi livelli di assistenza. Non garantire procedure semplici per la scelta del nuovo medico e non garantirne l’accesso alle “cartelle cliniche” dei pazienti per il professionista subentrante, non è certo un atteggiamento corretto verso chi veramente deve stare al centro della politica socio-sanitaria: i cittadini.
Nello stigmatizzare tali comportamenti, la Cgil di Grosseto invita il direttore generale della Asl sud est a farsi carico di tali questioni. Riportando serenità e tranquillità nelle comunità scosse e deluse.
In parallelo la Cgil s’impegna a prendere una forte iniziativa anche nei confronti della Regione Toscana, con l’obiettivo di creare condizioni di equità economica e professionale per il personale sanitario, ripristinando quell’universalità del sistema sanitario pubblico che sembra essersi smarrita».
69 2 minuti di lettura