“Il Paese ha bisogno di una riforma fiscale complessiva per riordinare le imposte dirette su persone e imprese, quelle indirette, quelle sul patrimonio, quelle sui passaggi di ricchezza, e affrontare con forza l’evasione fiscale”. Lo afferma la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, audita quest’oggi dalle Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato.
Per la dirigente sindacale riforma fiscale progressiva significa “progressività, redistribuzione e lotta contro diseguaglianze”, e “innanzitutto affrontare il tema dell’evasione fiscale. L’evasione, infatti, falsando la composizione degli imponibili impedisce un’analisi corretta sulle conseguenze della redistribuzione del carico fiscale. Inoltre, in questa emergenza pandemica è chiaro a tutti quanto sarebbero stati utili i quasi 110 miliardi di euro che ogni anno mancano al nostro bilancio a causa dell’evasione”. Su quest’ultimo punto indica alcuni strumenti di contrasto: “è fondamentale il tracciamento di tutti i flussi di dati dei contribuenti, implementare l’utilizzo della moneta elettronica, e introdurre il third party reporting, affinché i dati della dichiarazione fiscale non siano esclusivamente autodichiarati, ma incrociati in automatico con quelli comunicati da clienti, fornitori, intermediari finanziari”.
In merito alla riforma dell’Irpef, Fracassi ribadisce “che deve stare all’interno di un ragionamento complessivo sul sistema fiscale. L’intervento di riduzione della pressione fiscale varato con la legge di bilancio 2020 – prosegue la vicesegretaria generale della Cgil – rappresenta un primo importante passo e un modello positivo di confronto con le parti sociali, ma la misura andava completata attraverso l’estensione della riduzione delle imposte alle pensionate e ai pensionati”.
Sono due le “direttrici” individuate dalla Cgil per riformare l’Irpef. La prima, “ripensare la base imponibile, riportando redditi oggi esclusi”, la seconda “rivedere il sistema di aliquote e scaglioni per ridurre l’imposizione tributaria su lavoratori e pensionati. Inoltre, è necessario, intervenire per riordinare le deduzioni e detrazioni e rivedere gradualmente i sussidi ambientalmente dannosi”.
“Se davvero si vuole garantire equità e progressività non si può procedere con interventi frammentati. Su questi temi così importanti per lo sviluppo del Paese riteniamo fondamentale – conclude Fracassi – che si apra immediatamente un confronto con le parti sociali”.
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