“Restare al fianco dei lavoratori significa adesso creare le condizioni di un percorso di ricollocazione che ci impegniamo a sostenere, insieme agli altri enti pubblici, attraverso la richiesta di una riqualificazione ambientale dell’area di cui Buzzi Unicem ha piena responsabilità”. Così il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani e quello di San Casciano Val di Pesa Roberto Ciappi prendono posizione sulla vicenda dello stabilimento di Testi a Greve in Chianti (Firenze), il cementificio che Buzzi Unicem ha annunciato di voler chiudere il 31 marzo. “La decisione del gruppo di chiudere lo stabilimento a poche settimane dalla scadenza del blocco dei licenziamenti – dicono i sindaci – i cui termini non sappiano ancora se saranno prorogati dal Governo, è ingiustificabile in primis per la volontà netta di sbarrare la strada al futuro di 75 famiglie che con l’indotto arrivano a oltre 100 famiglie”. “Lo sconcerto dei sindaci e dei sindacati è quello di tutti noi – commenta il consigliere regionale (Pd) Massimiliano Pescini -. Saremo al fianco dei lavoratori e delle istituzioni comunali nella loro sacrosanta battaglia, piena di dignità. Il comportamento dell’azienda non è accettabile, useremo tutti gli strumenti a disposizione perché le persone e il territorio vengano rispettati”. La chiusura del cementificio Testi, per Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia “è grave e inaccettabile. Serve una forte reazione di tutte le istituzioni del territorio, nonché l’immediata sommaria quantificazione dei costi di riqualificazione e bonifica ambientale dell’area che dovranno essere totalmente imputati all’azienda”. (ANSA).
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