Omicidio Ciatti in Spagna, arrestato in Francia uno degli aggressori

E’ stato arrestato ieri in Francia, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, un ceceno considerato responsabile del pestaggio e della morte di Niccolò Ciatti in una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna, nell’agosto del 2017. L’arresto è stato eseguito dalle autorità di polizia francesi su attivazione dei Carabinieri del Ros con il supporto del Servizio di cooperazione internazionale di polizia. Il mandato europeo è stato emesso in base ad una ordinanza di custodia cautelare del Gip di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica. Niccolo’ Ciatti fu pestato in discoteca l’11 agosto 2017 e morì il giorno dopo.
“Il 4 febbraio 2021 – come informa un comunicato del Ros – le autorità di polizia francesi su attivazione dei Carabinieri del ROS con il supporto del Servizio di cooperazione internazionale di polizia (SCIP/SIRENE) hanno rintracciato e tratto in arresto a Strasburgo (F), in esecuzione di Mandato d’Arresto Europeo (MAE), un cittadino ceceno responsabile del pestaggio che, il 12 agosto 2017, provocò la morte del giovane Niccolò CIATTI in una discoteca di Lloret de Mar (ES). Il Mandato di Arresto Europeo – emesso sulla base di una ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica – è stato spiccato anche nei confronti di un secondo ceceno già ristretto in Spagna per l’omicidio del connazionale (in quanto colpito da provvedimento restrittivo delle locali autorità ). L’importante risultato scaturisce da una complessa attività d’indagine condotta dal Reparto Crimini Violenti del ROS, unità specializzata nella risoluzione di crimini particolarmente efferati commessi anche all’estero in danno di connazionali e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Le investigazioni, svolte in costante raccordo con i collaterali spagnoli, hanno consentito di acquisire solidi elementi identificativi degli autori del delitto e ricostruire appieno la dinamica dell’evento. Sono state avviate le procedure di estradizione”. (ANSA)
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Omicidio Ciatti: 2 i ceceni accusati in concorso da pm Roma
Concorso in omicidio: è il reato contestato dalla Procura di Roma al 24/enne Movsar Magomedov, il ceceno arrestato in Francia in relazione alla morte di Niccolò Ciatti avvenuta nel corso di un violento pestaggio a Lloret de Mar, in Spagna, nell’agosto del 2017. I pm di piazzale Clodio, che hanno delegato le indagini ai carabinieri del Ros, contestano la stessa fattispecie al connazionale Rassoul Bissultanov, detenuto in Spagna. In base a quanto accertato dalle indagini, Magomedov avrebbe per primo iniziato la colluttazione con Ciatti in discoteca, ma il calcio alla testa sarebbe stato sferrato da Bissultanov. Obiettivo dei magistrati italiani è ottenere l’estradizione dei due indagati per poterli processare davanti al tribunale di Roma. (ANSA)
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Omicidio Ciatti: padre, arresto passo importante per giustizia
“Noi abbiamo accolto questo arresto come un passo importante verso quella giustizia che Niccolò deve avere, quale sarà poi l’iter corretto e quello che si potrà fare non lo so ma mi auguro che Spagna e Italia collaborino per togliere dalla strada questi delinquenti”. Lo ha detto contattato dall’ANSA Luigi Ciatti, il padre di Niccolò, il giovane pestato a morte in una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna, nell’agosto del 2017, commentando l’arresto di un ceceno considerato responsabile del pestaggio e della morte. “Non capisco perchè la Spagna non si è mossa come l’Italia per quanto riguarda le indagini”, ha aggiunto il genitore. “Quello che è successo ieri sera, cioè il fatto che sia stato arrestato un altro dei ceceni partecipanti all’uccisione di Niccolò – ha concluso Luigi Ciatti – significa che quello che noi abbiamo sempre sostenuto, e cioè che non è stato un solo ceceno ma c’è stata partecipazione di altri due, in questo caso è stato arrestato quello con la maglia rossa” in base alle immagini del pestaggio nella discoteca, “vuol dire che indagini svolte da carabinieri del Ros hanno provato quello che noi sostenevamo da tempo. Quindi un magistrato e un gip italiano hanno ritenuto le prove vere e consistenti”. (ANSA).

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