Stamani l’assemblea generale della Cgil Grosseto (a cui hanno parrecipato la segretaria generale della Cgil Toscana Dalida Angelini e la vicesegretaria di Cgil nazionale Gianna Fracassi) ha eletto a scrutinio segreto il nuovo segretario della Camera del lavoro. Si tratta di Andrea Ferretti, 49 anni, nato a Grosseto. Ferretti, già membro della segreteria di Cgil Grosseto, ha ottenuto il 97% dei voti dei 73 partecipanti al voto: 71 voti favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario. Ferretti succede a Claudio Renzetti, che ha guidato l’organizzazione per otto anni e oggi è stato ringraziato dall’assemblea (svoltasi in parte in presenza, in parte in videoconferenza) per il lavoro svolto
“Quello che abbiamo di fronte – ha detto Andrea Ferretti nel suo discorso d’insediamento ai membri dell’assemblea generale della Cgil – è un anno difficile, nel corso del quale dovremo prima di tutto ricostruire condizioni di equità sociale, perché la pandemia che si è innestata su una grave crisi preesistente non ha colpito tutte le categorie di lavoratori e pensionati allo stesso modo. Ma è chiaro che non ci potremo accontentare di tornare al 2019, a maggior ragione per quanto riguarda il nostro territorio. Il fatto che le democrazie liberali stanno andando in crisi perché gli alfieri del capitalismo conservatore stanno scegliendo la sponda populista, come ha dimostrato l’epilogo drammatico della presidenza Trump, ci impone di trovare nuove soluzioni per difendere i diritti di chi lavora. Puntando sulla creatività e la voglia d’innovazione per rompere schemi scontati che danno una risposta alla crisi con l’abbassamento delle tutele e delle retribuzioni di chi lavora. Per noi della Cgil il bicchiere sarà mezzo pieno o mezzo vuoto, solo in base alla qualità di quel che ci sarà dentro. Ecco perché il 2021 non dovrà essere l’anno del ritorno alla normalità, o perlomeno non a quella normalità a cui ci eravamo troppo rassegnati, ma della ricostruzione che dovrà partire dal lavoro. L’anno del diritto alla salute, del completo disinnesco della disgregazione sociale, della precarietà sconfitta e della sicurezza generale. La Cgil grossetana ha già tracciato il solco con il congresso di due anni fa. Ma se il solco rimarrà quello, cambierà però la mano che guiderà l’aratro e, inevitabilmente, il modo in cui lo farà. Già dalle prossime settimane, saremo chiamati a trovare nuove sintesi d’indirizzo politico su temi qualificanti per la difesa del lavoro buono in questa provincia. Dai servizi di pubblico interesse, come quelli ambientale, idrico e sanitario, fino alle scelte di politica industriale. In questo quadro, siamo convinti che serva più ruolo di regolazione del mercato da parte dello Stato e più Europa presente nella nostra vita quotidiana, al di là delle risorse del Recovery plan. La Cgil è fautrice di un nuovo compromesso sociale tra mercato e lavoro, sulla base della pari dignità tra lavoro e impresa. Con i lavoratori che svolgano un ruolo in fase di progettazione e controllo, nella prospettiva della responsabilità sociale dell’impresa e del lavoro all’interno di una idea di sviluppo equo e sostenibile. Grosseto e la sua provincia devono ritornare sul sentiero di crescita lungo il quale si sono mosse fino al 2007. La Cgil vuole essere della partita insieme ad altri, favorendo la condivisione delle scelte. A patto che siano fatte nella chiarezza e nell’interesse collettivo. Per questo le sedi della Camera del lavoro diventeranno uno spazio anche fisico di confronto, discussione e condivisione. Aperto a tutte le persone che devono o hanno lavorato per vivere, e che si riconoscono nei nostri valori. Noi ci impegneremo senza risparmio per essere all’altezza del compito che ci attende”.
Queste le parole di Claudio Renzetti, segretario generale uscente: “Otto anni sono volati e stamattina, dopo la mia relazione di fine mandato, abbiamo eletto praticamente ad unanimità il nuovo segretario generale della Cdl di Grosseto. Quando hai radici profonde nel tuo territorio, ami questa Organizzazione ed hai deciso di batterti per affermarne i suoi valori, essere stato il segretario generale della tua Camera del lavoro è una delle soddisfazioni più grandi che ti porti dentro per sempre. La nostra attività è un treno in corsa che non si ferma mai e se la ami non vorresti mai scendere, ma dopo otto anni è passato il tuo tempo e ci sono arrivato sereno, soddisfatto e fiducioso: lascio una Camera del lavoro definitivamente fuori dalle secche del commissariamento, con un bel clima generale di un gruppo dirigente profondamente rinnovato ed affamato di futuro, un peso specifico aumentato sia nei numeri che nella rilevanza sociale ed i conti strutturalmente a posto. Risultati raggiunti in una dimensione collettiva, nella quale dipendenti, segretari e funzionari sono quota parte di un bellissimo mosaico dove io sono stato solo un pezzetto. Grazie davvero. Con umiltà ed impegno ce l’ho messa davvero tutta. Adesso spazio al futuro. Ed Andrea Ferretti che ha raccolto il testimone è proprio il compagno giusto: bravo, serio, equilibrato, fissato più di me per quel pensiero lungo che va oltre la buona gestione del quotidiano. Per me è anche un amico. Le condizioni per fare bene e sempre meglio ci sono tutte. E questo, dicevo, mi consegna un senso di soddisfazione e felicità che mi riempie il cuore. Grazie a tutte le compagne e compagni amiche e amici che in questi anni ho sentito davvero vicino. Il vostro affetto lo conserverò tra le cose più care. Ed anche a chi ha criticato. La franchezza l’apprezzo sempre. È stato un onore ed è stato un piacere. I migliori auguri di cuore ad Andrea. Abbiamo eletto un grande segretario. Viva la Cgil!”.