Associazioni, partiti, movimenti e sindacati si alleano perché “per sconfiggere la pandemia, ricostruire il Paese, promuovere una democrazia più ampia e più forte, urge l’impegno delle forze migliori della società”
Ancora una volta associazioni, partiti, movimenti e sindacati che hanno a cuore la tenuta democratica del Paese si alleano e lanciano un nuovo appello perché, scrivono, “per sconfiggere la pandemia, ricostruire il Paese, promuovere una democrazia più ampia e più forte, urge l’impegno delle forze migliori della società”.
Quello che occorre è “una nuova visione per il nostro Paese. Cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c’è solitudine, vincere la paura costruendo fiducia”.
Parole che risuonano con ancora maggior forza alla luce della crisi istituzionale in corso ma che non nascono da questa contingenza. Piuttosto sono una presa d’atto che se il Paese vuole ripartire davvero può farlo solo se non lascerà indietro nessuno e se tutti offriranno il proprio contributo.
“Lanciamo un appello – si legge ancora nel documento che porta in calce le firme di 29 sigle del mondo politico, sindacale e sociale – per una grande alleanza democratica e antifascista per la persona, il lavoro e la socialità, mettendo a valore ogni energia disponibile dell’associazionismo, del volontariato, del Terzo settore, del movimento sindacale, della cooperazione, delle giovani generazioni, del mondo della cultura, dell’informazione, delle arti e della scienza, della società civile, della buona economia, col sostegno delle istituzioni e dei partiti democratici. Un’alleanza che guardi al dramma presente attraverso i valori della solidarietà e della prossimità promuovendo una nuova cultura politica dell’ascolto e dell’incontro, ma guardi anche al futuro, affinché l’Italia del dopo Covid non sia la restaurazione dei vecchi e fallimentari modelli economici e valoriali, ma si avvii verso il cambiamento sulla strada tracciata dalla Costituzione”.
Non tradire il nostro passato migliore, dunque, quello che vive negli articoli della Carta costituzionale e, così, dare fiato e gambe al futuro. Questa vuole essere – spiegano i promotori dell’iniziativa – “un’alleanza che contrasti l’insopportabile crescere delle diseguaglianze, combatta l’avanzare incessante delle mafie e della corruzione, sostenga il valore della vita e la dignità della persona umana e il lavoro come fondamento della Repubblica, assuma il valore e la cultura della differenza di genere, rivendichi la tutela della salute come diritto fondamentale, la centralità della scuola e della formazione, la piena e reale libertà di informazione oggi insidiata da vere e proprie intimidazioni”.
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Ci sono i partigiani dell’Anpi, la grande casa dell’antifascismo italiano, e insieme a loro le anime resistenti dell’Aned, dell’Anppia, della Fondazione Cvl, dei Comitati Dossetti, dell’Istituto Alcide Cervi, dell’associazione Libertà e Giustizia, della Federazione italiana volontari della libertà e di quella delle associazioni partigiane (Fiap). Ci sono le confederazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil. Ci sono gli studenti universitari dell’Udu e c’è la Rete della conoscenza. E poi ancora Acli, Arci, Articolo 21, Ars, Cdc, Cus, Legambiente e Libera. Uniti tutti. Uniti anche i partiti che hanno aderito: da Articolo1 al Pci, dal Pd al Prc fino al Movimento 5 stelle, dalle 6000sardine a Sinistra italiana.
L’impegno comune è per “un’alleanza che unisca giovani e anziani, donne e uomini, laici e religiosi, persone di diverse opinioni, ma unite sui principi dell’antifascismo, per un Paese che torni a progredire pienamente, su basi nuove, sulla strada della democrazia e della partecipazione e dove l’economia sia finalmente al servizio della società e della persona, come più volte ricordato anche da Papa Francesco. Un’alleanza che abbia a base i valori non negoziabili della pace e dei diritti umani, che si opponga all’escalation dei focolai di guerra che generano una insensata corsa alla produzione di armamenti, che abbia nell’agenda e nel cuore l’impegno per la difesa dell’ambiente e contro la crisi climatica, che guardi all’Europa davvero dei popoli, un’Europa come una risorsa e non come un nemico, che si opponga ad ogni violazione della legalità democratica, che consegni al nostro popolo e alle giovani generazioni l’insegnamento del passato e la speranza del futuro. Un’alleanza che dia nuova vitalità alla partecipazione democratica in un Parlamento del quale sia assicurata la centralità nei processi politici e decisionali”.
Che la democrazia vada sempre mantenuta e protetta è evidente a tutti, a maggior ragione dopo gli ultimi avvenimenti internazionali. “La democrazia – conclude, infatti, il manifesto collettivo – non è un bene acquisito per sempre, ma richiede cure quotidiane, come dimostrano i drammatici fatti di Capitol Hill e le gravissime responsabilità di Trump. Questo è il messaggio che intendiamo portare ovunque sul territorio, affinché si trasformi in una inedita, pacifica e potente mobilitazione nazionale. Abbiamo alle spalle una straordinaria esperienza di valori chiamata Antifascismo e Resistenza, sulla cui base sono nate la Repubblica e la Costituzione, cioè la nuova Italia. Sono i valori della giustizia sociale, della libertà, della democrazia, della solidarietà, della pace, del lavoro. È giunto il momento di promuovere con lo sguardo di oggi un impegno democratico e antifascista che viene da lontano: uniamoci per salvare l’Italia, uniamoci per cambiare l’Italia”. da collettiva.it