Proseguono i lavori per la realizzazione del ‘microtunnel’ all’ingresso del porto di Livorno per consentire l’ingresso delle grandi navi: oggi infatti come spiegano dall’Autorità di sistema, è stata effettuata la prima iniezione per sigillare uno dei due pozzi, quello di recupero, posto all’estremità della futura galleria sotterranea. Complessivamente, ne verranno fatte altre 193. Il microtunnel è un’opera che, una volta realizzata, consentirà la rimozione delle tubazioni che dalla Darsena Petroli raggiungono la Raffineria Eni, attraversando il canale di accesso alla Darsena Toscana, per arrivare ad allargare il canale di accesso dagli attuali 97 a 120 metri, con profondità a 16 metri nel centro, e a 13 metri sulle sponde, permettendo così il transito delle navi di ultima generazione. “Ci vorranno circa tre mesi – ha detto il direttore dei lavori per conto dell’AdSP, Matteo Baroni – per completare l’intervento e altri 45 giorni per far maturare il cemento iniettato”. Il pozzo, fanno sapere ancora dall’Authority, è stato realizzato con diaframmi spessi un metro e larghi 2,8, con uno sviluppo verticale di 41 metri. Il diametro esterno è di 15 metri, quello interno di 13. Il cemento si disporrà in 13,5 metri di spessore all’interno del pozzo, in un tratto compreso tra -29 e -42,5 metri di profondità. La maturazione del cemento permetterà all’Adsp di rendere nuovamente agibile il pozzo di recupero. A quel punto, la talpa meccanica, che nel frattempo sarà stata fatta calare nel pozzo di spinta (lato Torre del Marzocco), comincerà a scavare per realizzare una galleria di tre metri di diametro, di 234 metri di lunghezza a 20 metri sotto il livello del mare. In circa due mesi avrà attraversato tutto il canale industriale partendo dalla Darsena Toscana, dove si trova il pozzo di spinta, e arrivando alla Calata del Magnale, dove, invece, è stato costruito il pozzo di recupero, chiamato così perché sarà da lì che verrà estratta la talpa.mSulla base del cronoprogramma, una volta terminato il microtunnel ci vorranno poi altri 10 mesi per la posa delle nuove tubazioni da parte di Eni, quindi altri quattro mesi per rimuovere le vecchie condutture. Si arriverà più o meno a metà 2022. (ANSA).
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