E’ stato posto in arresto con l’accusa di omicidio e trasferito all’ospedale Le Scotte di Siena Adrian Luminita, 39 anni, l’uomo di origini rumene che stamani ha ucciso la moglie 32enne, Madalina Luminita, al culmine di una lite in casa, nella dependance di una villa nelle campagne di Pescia Fiorentina, nel comune di Capalbio (Grosseto), dove i due vivevano come custodi. La donna sarebbe stata raggiunta da una decina di fendenti, inflitti utilizzando un coltello da cucina, poi trovato sul posto dai carabinieri. Anche la donna aveva in mano un coltello. L’uomo, che ha avvertito il 112 ed era stato inizialmente posto in stato di fermo, è ora piantonato in ospedale ed è stato trovato dai carabinieri con alcune profonde ferite da arma da taglio e diverse bruciature, segno, secondo gli inquirenti, che il 39enne abbia provato a incendiare la casa o darsi fuoco dopo aver ucciso la moglie. (ANSA).
Badante uccisa nel Salernitano, arrestato figlio Svolta in indagini. Altri femminicidi in Liguria e Toscana
Era sembrato un malore, invece Snejana Bunaclea, badante moldava di 43 anni, trovata priva di vita nella vasca da bagno di un’ abitazione ad Altavilla Silentina (Salerno) il 5 marzo scorso, era stata uccisa. Da pochi mesi si prendeva cura di un’ anziana signora. Stamattina, i carabinieri del Comando Provinciale di Salerno e della Compagnia di Eboli hanno arrestato Gerardo Cappetta, 50 anni, incensurato , figlio dell’ anziana accudita dalla moldava. L’ uomo, per depistare le indagini, aveva dichiarato che la vittima aveva problemi di salute. Ma le indagini hanno scoperto che il 50 enne, che viveva nell’ appartamento con la madre, si era invaghito della donna che aveva iniziato a frequentare un conoscente. Un appuntamento a cena con quest’ultimo potrebbe essere stata la causa scatenante di un litigio – nell’ipotesi degli inquirenti – al termine del quale Cappetta avrebbe ucciso la donna nel bagno al primo piano della villetta dove entrambi vivevano. La badante moldava sarebbe stata aggredita mentre si stava lavando, colta di sorpresa. L’ ‘uomo l’avrebbe affogata, tenendole schiacciata la testa sul fondo della vasca piena d’acqua. Poi, dopo aver alterato la scena del crimine per simulare un incidente, avrebbe allertato i soccorsi. Gli esami di laboratorio effettuati dai carabinieri del RIS di Roma, e le dichiarazioni di alcuni testimoni-chiave, hanno evidenziato le incongruenze della versione fornita inizialmente dall’uomo. La vicenda di Snejana Bunaclea è stata caratterizzata – dicono gli investigatori – “da un impenetrabile silenzio”. L’ assenza di parenti e di relazioni sul territorio italiano (l’ex marito e i due figli piccoli vivono in patria) hanno reso tutto più difficile, ed il principale sospettato viveva una quotidianità particolarmente riservata e non si era mai reso responsabile di comportamenti contrari alla legge. Intanto si allunga l’elenco di donne uccise in Italia. Una 32 enne romena è stata colpita a morte stamattina nella sua abitazione a Pescia Fiorentina, frazione di Capalbio (Grosseto). Il marito, un 39 enne, anche lui di nazionalità romena, ora in stato di fermo in ospedale, l’ avrebbe assalita con un coltello intorno alle 6. Il corpo della giovane donna è stata trovato riverso a terra con diverse coltellate tra basso ventre e petto, nella dependance di una villa, dove moglie e marito lavoravano come custodi. Il 39 enne, avrebbe poi tentato di darsi fuoco, o di incendiare l’abitazione per cancellare le tracce. A Casanova Lerrone, (Savona), Jessica Novaro, 29 anni, è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco da Corrado Testa, 57 anni, agricoltore e compagno della madre, che poi si è suicidato con la stessa arma. L’ omicidio-suicidio è stato compiuto nel tardo pomeriggio di ieri e i carabinieri di Alassio, su incarico della Procura di Savona, stanno ricostruendo nei l’ accaduto. Potrebbe essere stato l’ esito di un litigio tra Testa e la madre di Jessica, Maria Donzelli, che ha assistito al ferimento mortale della figlia. La ragazza non è morta sul colpo ed ha cercato di raggiungere il centro del paese per chiedere aiuto, morendo, però, poco dopo, per le ferite riportate. (ANSA).