Si è spento all’età di 72 anni Francesco Nerli, originario di Rosignano Marittimo (Livorno), esponente di primissimo piano del mondo della portualità italiana: era stato alla guida dell’Autorità portuale di Civitavecchia (per due mandati) e di quella di Napoli, per un lungo periodo era stato al vertice di Assoporti, l’organizzazione di categoria che raggruppa le istituzioni portuali del nostro Paese. Era considerato uno dei “padri” della legge di riforma che alla metà degli anni ’90 aveva ammodernato la fisionomia della portualità made in Italy.
La sua ascesa era stata stroncata dal rinvio a giudizio chiesto dalla Procura della Repubblica di Napoli nell’ambito di una inchiesta su presunte contribuzioni economiche imposte a società operanti nel porto napoletano a favore dei Ds. Solo a distanza di sette anni era arrivata la sentenza della prima sezione del Tribunale di Napoli che l’aveva assolto dall’accusa di concussione e l’aveva fatto con formula ampia: il fatto non sussiste.
Fin da ragazzo era stato protagonista delle lotte: aveva cominciato nel Sessantotto alla testa del movimento studentesco a Siena, la città in cui si era trasferito. Poi aveva ricoperto molte cariche all’interno della Cgil (come segretario territoriale della Fiom e della stagione unitaria nella Flm, come leader nazionale della Fillea) così come nel Partito comunista (come deputato a fine anni ’80 e, cinque anni dopo, come senatore).
Morto Nerli: Filt Cgil, ‘Profondo cordoglio’
“Una persona, un amico e un compagno che noi tutti ricordiamo con grande stima. Una figura di grande spessore che ha guidato il cambiamento della portualità del nostro Paese con le sue profonde conoscenze e la sua inestimabile professionalità”. Così la Filt Cgil ricorda Francesco Nerli . “Francesco è stato anche un apprezzato dirigente della Cgil – ricorda la Filt Cgil – e ha avuto grandi riconoscimenti e risultati durante tutto il suo percorso politico e istituzionale come parlamentare e come presidente di autorità portuali e dell’associazione nazionale dei porti. Una strada lastricata di insidie che hanno certificato e valorizzato ancor di più il valore e l’integrità professionale e umana”. (ANSA).
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Cgil e Spi Cgil Siena
Francesco Nerli ci ha lasciato, questo maledetto 2020 porta via un’altra figura importante della storia della CGIL di Siena e della città.
Francesco aveva avviato la sua esperienza sindacale nella Camera del Lavoro nel 1973, dopo due anni di impegno negli edili della Fillea, gli fu assegnata la Segreteria generale dei metalmeccanici della Fiom. Erano anni di grande cambiamento, di grandi lotte sindacali e dove si sarebbero formati i nuovi quadri dirigenti per portare avanti politiche economiche e sociali che vedevano affermare il movimento operaio come soggetto portatore degli interessi generali dell’intero Paese.
Francesco divenne una guida sicura di questo movimento e dopo il congresso confederale del 1977 venne chiamato a ricoprire un incarico nella Segreteria Nazionale della Fillea, dove rimase due anni prima di tornare a Siena nella Federazione del PCI.
Francesco non era solo un dirigente sindacale capace, autorevole e apprezzato, era sagace nella conduzione delle lotte e abile nelle trattative.
Tutti i compagni lo ricordano come una persona allegra, disponibile e aperta. Amava la vita ed era sempre pronto, anche nelle situazioni di difficoltà, alla battuta ed al sorriso per aiutare la crescita di un allora giovane gruppo dirigente di un sindacato che doveva cambiare e rinnovarsi.
Ci mancherai Francesco, ma sarai vivo nel nostro ricordo, il distanziamento per motivi sanitari ci impedisce di accompagnarti nell’ultimo viaggio, ma non lasceremo che si disperda la memoria della nostra storia.
CGIL e SPI CGIL Siena