‘Salvare un’azienda come Perini Navi deve essere considerata una priorità, non solo per noi ma anche per il nostro territorio e per le Istituzioni locali, in primo luogo per il Comune di Viareggio e per la Regione Toscana’.
Il Piano industriale quadriennale, presentato da Perini Navi, è sicuramente ambizioso ma di non semplice realizzazione vista la situazione in cui versa da tempo l’Azienda.
Salvare un’azienda come Perini Navi deve essere considerata una priorità, non solo per noi ma anche per il nostro territorio e per le Istituzioni locali, in primo luogo per il Comune di Viareggio e per la Regione Toscana.
Noi continuiamo a pensare che, vista l’entità e le caratteristiche della crisi aziendale, la soluzione migliore sarebbe stata la scelta di un partner industriale e non di un fondo di investimento.
Non è ancora chiaro se alla fine si riuscirà a trovare l’accordo con tutti i fornitori, con gli armatori e con le banche. L’intervento economico del fondo Bkue Skye ( circa 25 milioni di euro ) avverrebbe solo a seguito dell’omologa da parte del Tribunale e dovrebbe essere rimborsato entro i quattro anni previsti dal piano. Ci chiediamo con quali garanzie e con quale tasso di interesse.
Nel piano si annuncia l’abbandono della costruzione di motor yachts ma non sono chiari gli investimenti complessivamente previsti. Si sancisce la rinuncia alla realizzazione degli scafi, che si aggiunge alla già abbandonata produzione degli alberi, che hanno sempre contraddistinto le imbarcazioni Perini.
Si tratterebbe in sostanza di un cambio drastico della produzione aziendale ed una ancora maggiore esternalizzazione di fasi produttive, quando sarebbe invece necessario invertire la tendenza che vede un ricorso non più sostenibile al lavoro delle ditte appaltatrici.
In questo ultimo periodo di incertezza e di fermo produttivo l’azienda si è notevolmente ridimensionata, sono uscite circa 30 persone, spesso figure centrali della catena produttiva. Eppure in questa situazione si continua a parlare di esuberi anche se forse, in parte, gestiti attraverso ricollocazioni e riqualificazioni.
A fronte dell’attuale drammatica situazione in cui versa l’azienda, che ha precise responsabilità gestionali, anche soltanto sentir parlare di riduzioni del costo del lavoro, con rinegoziazioni individuali dei contratti di lavoro, è per noi assolutamente inaccettabile ed offensivo per tutti i lavoratori.
Massimo Braccini, Segretario Generale Fiom Cgil Toscana
Mauro Rossi, Segretario Generale Fiom Cgil Lucca