L’intesa firmata tra Asstel e sindacati prevede regole ad hoc per gestire i processi di remotizzazione delle attività, adeguamenti normativi in termini di welfare nonché strumenti contro la violenza di genere.
Firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Tlc. L’intesa tra Asstel e sindacati coinvolge circa 120.000 lavoratrici e lavoratori e regola l’attività di un settore strategico per lo sviluppo del Paese e per la gestione dei processi di digitalizzazione.
L’accordo ha riguardato sia la parte normativa, che vede un deciso rafforzamento delle tutele dei lavoratori e dei diritti delle persone, che quella economica, che con un aumento medio di 100 euro assicura un adeguato livello di redistribuzione della produttività del settore.
Viene stabilita anche la creazione di un Fondo di Solidarietà bilaterale di settore attraverso il quale si potranno gestire i processi di riqualificazione e di ammodernamento delle competenze, accompagnando ed integrando i nuovi strumenti di politica attiva del lavoro garantendo la maggior occupabilità possibile.
“Il Ccnl scommette ancora sulla unicità della filiera e sulla tenuta complessiva di un settore composito che vede, soprattutto negli appalti di call center e di rete – si legge in una nota Slc, Fistel e Uilcom – gli elementi di maggiore complessità che occorre portare sempre di più ad un livello di industrializzazione tale da permettere di tutelare persone e lavoro”.
Quello delle Tlc è ormai un settore “di frontiera” nel quale si stanno concentrando tutti i cambiamenti organizzativi legati ai processi di digitalizzazione esasperati peraltro dall’attuale crisi pandemica.
“Con questo Ccnl le parti hanno provato a fornire uno strumento che sappia regolare i processi di remotizzazione del lavoro, nonché un adeguamento normativo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in termini di welfare – spiegano ancora i sindacati – Processi che cambieranno sempre più il rapporto fra persone, luoghi e tempi di lavoro. Questi cambiamenti potranno davvero essere una opportunità per tutti se opportunamente governati e condivisi. La fase drammatica che attraversa il Paese non ha impedito alle parti di trovare il coraggio di fornire al settore uno strumento moderno di gestione dei processi”.
Ora la parola passa alle lavoratrici ed ai lavoratori: nelle prossime settimane verranno organizzate consultazioni capillari sia in presenza che in remoto al fine di raccoglierne le opinioni e, soprattutto, registrarne il voto.
Landini, una buona notizia per 120.000 lavoratori e lavoratrici occupati nel settore e per il Paese.
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni è una buona notizia per gli oltre 120.000 lavoratori e lavoratrici occupati nel settore e per il Paese.
L’aumento medio mensile di 100 Euro a regime, nuovi strumenti e percorsi per la riqualificazione delle competenze, nuove normative in termini di welfare e nuove tutele per tutte le forme di lavoro compresa la qualificazione del secondo livello di contrattazione, sono tra i contenuti più importanti dell’intesa raggiunta.
Rinnovare il contratto nazionale in questa drammatica situazione che vive il Paese è una scelta che qualifica la funzione delle parti sociali ed è importante per altre due ragioni.
Si riconosce il ruolo fondamentale che svolge il lavoro per contrastare la diffusione della pandemia fino a sconfiggere il virus.
Si investe sul lavoro delle persone e sulla coesione sociale per costruire un nuovo modello di sviluppo e per dare un nuovo futuro al Paese.
Ore la parola con il voto passa alle lavoratrici e ai lavoratori.