Bankitalia, dal Dl ristori 4 miliardi alle imprese, 0,8 mld ai lavoratori

Gli interventi espansivi previsti dal governo nel decreto ristori “ammontano a 5,3 miliardi nel 2020”, di cui 4 miliardi sono per le imprese e 800 milioni per i lavoratori. Lo sottolinea la Banca d’Italia in una memoria sul provvedimento inviata alle commissioni bilancio e finanze del Senato.
Il decreto, spiega Via Nazionale, “destina poco più di quattro miliardi alle imprese interessate dal Dpcm del 24 ottobre, di cui oltre tre miliardi attraverso maggiori spese e poco meno di un miliardo attraverso riduzioni di entrate. Gran parte delle maggiori spese è riconducibile all’erogazione di contributi a fondo perduto a favore di imprese e lavoratori autonomi (2,5 miliardi) e al rifinanziamento dei fondi per il sostegno alle imprese operanti nei settori del turismo, della cultura e dello sport (mezzo miliardo)”.
Le altre risorse per le aziende “sono destinate all’estensione fino alla fine del 2020 del credito d’imposta sui canoni di locazione di immobili a uso non abitativo (0,2 miliardi) e a misure di sostegno alle esportazioni e al sistema delle fiere internazionali (0,2 miliardi)”. Inoltre “oltre tre quarti delle minori entrate (0,8 miliardi) riguardano l’esonero dal versamento dei contributi dovuti per il mese di novembre 2020 per le aziende delle filiere agricola, della pesca e dell’acquacoltura e lo slittamento al 16 marzo 2021 di quelli dovuti dalle imprese dei settori economici interessati dal Dpcm del 24 ottobre. Il decreto dispone per queste ultime lo sgravio della seconda rata dell’Imu (0,1 miliardi)”.
Il provvedimento poi “definisce maggiori spese per circa 0,8 miliardi nel 2020 a favore delle categorie di lavoratori interessate dal Dpcm del 24 ottobre. Oltre tre quarti delle risorse sono utilizzate per estendere gli interventi a sostegno dei lavoratori del turismo e dello spettacolo già previsti nei precedenti decreti. Le altre maggiori spese sono indirizzate all’erogazione di indennità una tantum ai lavoratori dello sport per il mese di novembre 2020”. È anche prevista, aggiunge Bankitalia, “l’estensione per ulteriori sei settimane dei trattamenti di integrazione salariale stabiliti dai decreti precedenti. Ulteriori 0,2 miliardi sono infine destinati ad altre misure, soprattutto a favore del sistema scolastico”.
Per quanto riguarda le altre misure prese per arginare le consegueze della crisi economica causata dalla pandemia, Banktalua ritiene ”giustificato” il  blocco dei licenziamenti, ma avverte: nel medio periodo potrebbe aumentare le “disuguaglianze sul mercato del lavoro” penalizzando soprattutto i giovani.  “I provvedimenti finora adottati sul mercato del lavoro – spiega Palazzo Koch – hanno contribuito a contenere le perdite occupazionali durante la fase emergenziale. Le imprese hanno inoltre ridotto il costo del lavoro grazie alle integrazioni salariali a carico dello Stato. Queste esigenze restano prioritarie nelle attuali condizioni congiunturali”.
“Nel medio periodo – sottolinea però Via Nazionale – va considerato che le restrizioni alla riorganizzazione aziendale, giustificate finchè perdura un contesto macroeconomico di elevata incertezza, possono contribuire ad accrescere le disuguaglianze sul mercato del lavoro, inducendo ad aggiustare il numero di occupati attraverso la limitazione del numero di assunzioni o il mancato rinnovo di contratti temporanei, spesso limitando le possibilità occupazionali dei più giovani”.
Anche per questo, avverte la banca centrale, le misure di sostegno ai lavoratori per affrontare l’emergenza coronavirus devono essere seguite in futuro da una “riforma organica” degli ammortizzatori sociali.  “L’estensione nel tempo delle indennità una tantum – sottolinea Via Nazionale – è motivata dal perdurare della crisi che sta colpendo in particolare il settore del turismo e dello spettacolo. Si evidenzia la necessità di una organica riforma degli ammortizzatori sociali finalizzata ad allargare la platea dei percettori e a uniformare le prestazioni”. da il diariodellavoro.it

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