Violenza donne: Net care forma mediatori per aiuto vittime Progetto Oxfam con Cooperativa Alice

Prevenire e contrastare la violenza di genere in ogni ambito, offrendo un aiuto concreto alle tante donne straniere arrivate in Toscana, dopo viaggi pericolosi e indicibili per gli abusi e le violenze subite. E’ l’obiettivo del progetto Net Care, promosso da Oxfam, Centro di salute globale e la cooperativa Alice, che mira a formare 60 mediatori culturali a Firenze e Arezzo, perché siano preparati a lavorare nei centri anti-violenza, anti-tratta, servizi sociali e ospedali del territorio. In Toscana, spiega una nota, in media ogni giorno dieci donne si rivolgono per la prima volta ad un centro anti-violenza: quasi 26 mila dal 2009 al 2019, secondo gli ultimi dati. Dal lavoro di indagine sul territorio realizzato da Oxfam assieme al Centro di salute globale e al Centro anti-violenza ‘La Nara’ di Prato, tra le cause di violenze e abusi vi è certamente l’instabilità lavorativa, aggravata dalla crisi economica dovuta alla pandemia, che impedisce di fatto di uscire dalle mura domestiche in cui si subiscono maltrattamenti. Basti pensare che in Toscana circa il 45% delle donne italiane e oltre il 65% di quelle straniere vittime di violenza, non può contare su un’occupazione stabile. “Siamo di fronte è una situazione complessa e delicata che richiede un team di supporto alle vittime, in grado di identificare e comprendere da subito il profilo delle donne, che hanno subito forme di violenza – spiega Maria Nella Lippi, responsabile del progetto per Oxfam Italia -. Èfondamentale indicare un percorso di uscita da situazioni, taciute per anni e che le stesse donne hanno paura a denunciare. Gli ambiti dove gli abusi possono verificarsi sono i più disparati e tragicamente dalle testimonianze raccolte, gli episodi non sono affatto diminuiti durante i mesi di lockdown imposti dall’emergenza Covid, soprattutto nei contesti di isolamento in ambito familiare”. (ANSA).

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