Coronavirus: ordinanza Toscana, stop a visite parenti in Rsa

Stop alle visite di amici e parenti nelle Rsa della Toscana: è quanto prevede un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Eugenio Giani. Le nuove disposizioni, annunciate da Giani nei giorni scorsi, sono la conseguenza dell’aumento dei casi di Covid all’interno delle strutture della Toscana. Ci sono infatti vari focolai fra cui quelli nella rsa San Giuseppe a Sesto Fiorentino (fino a ieri 78 positivi totali fra cui 45 ospiti, 26 operatori e sette suore infermiere), nella rsa di Greve (39 anziani positivi su 48 ospiti di cui quattro deceduti, più 25 operatori positivi) e nella struttura le Magnolie all’Isolotto (Firenze) con 35 positivi. (ANSA).

Geriatri,Rsa in trincea e situazione destinata peggiorare  Ma situazione non grave come nei primi mesi dell’emergenza
Le Rsa sono di nuovo in trincea e la situazione, con l’autunno e l’inverno, è destinata a peggiorare per l’aggiungersi al Covid anche dell’influenza e di altri virus respiratori. A lanciare l’allarme è Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). Rispetto ai primi mesi dell’emergenza “la situazione dovrebbe essere diversa: aumenteranno i morti, anche tra gli anziani, ma il problema non si presenterà con la stessa gravità, anche perché misure come l’obbligo di mascherine all’aperto, prima non c’erano e si conoscono meglio le strategie per proteggere i più fragili, tra cui l’isolamento”.
“Quella delle Rsa e’ una condizione di rischio -spiega Antonelli Incalzi- e anche le misure più accurate, viste nel lungo periodo, non sono una garanzia assoluta, anche se contengono di molto il rischio. Gli anziani, poi, sono fragili per la presenza di più patologie e c’è da dire che c’è anche un notevole afflusso nelle Rsa di operatori esterni sanitari, sociali, ciascuno dei quali per quanti adotti le misure di protezione e’ una fonte potenziale di contagio.L’elemento di vantaggio rispetto al passato e’ che sappiamo che vanno adottate determinate misure, dispositivi di sicurezza, distanziamento fino purtroppo al quasi isolamento in certi casi. Un risvolto negativo e’ certo la solitudine. Il Covid e’ un rischio, la solitudine una quasi certezza in una quota rilevante di soggetti isolati”. Per i geriatri sono importanti le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica, perché “è documentato che chi è vaccinato ha minor rischio di contrarre il Covid”, così come adottare misure di di protezione stringenti sia da parte degli anziani sia parte di coloro che vanno a trovarli. Potrebbe inoltre essere utile la presenza di uno specialista nelle Rsa per evitare situazioni estremamente eterogenee sul territorio nazionale. Molte Rsa non hanno infatti un geriatra e, come osserva Antonelli Incalzi, “la presenza dello specialista riduce sensibilmente i trasferimenti per acuzie nei Pronto Soccorso, con migliori standard di qualità e anche minori costi gestionali”. Servono poi controlli da parte delle Asl e il Governo “dovrebbe dare aiuto concreto a garantire standard assistenziali e di sicurezza adeguati, anche in modo non coercitivo ma promozionale”. Una sorta di bonus per le Rsa che si adeguano a certi standard. “Su questo-conclude Antonelli Incalzi-la Sigg potrebbe dare il suo contributo”. (ANSA).

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