Scuola: a Firenze campanella suonata anche a teatro Alle Pergola lezioni per tre classi media

Stamani la campanella per il ritorno in classe è suonata anche alla Teatro della Pergola di Firenze: fino al prossimo novembre tre classi della scuola media statale Giosuè Carducci faranno lezione nella sala delle Colonne, nel saloncino intitolato a Paolo Poli e nel foyer di galleria. Oltre a quelle canoniche, nella sale della Pergola adattate ad aule, gli studenti seguiranno anche lezioni di storia del teatro, di etica digitale e un vero e proprio laboratorio teatrale, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro della Toscana con la regista Manu Lalli e l’associazione Venti Lucenti. Il 27 luglio scorso la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, aveva anche fatto visita alla Pergola, plaudendo alla “grande opportunità di formazione culturale e di arricchimento per i ragazzi”, a “un modello di sana contaminazione tra scuola e cultura”. La Fondazione Teatro della Toscana, di cui fa parte la Pergola, è, si spiega, il primo teatro nazionale in Italia “che apre le sue sale alle attività didattiche, un’improrogabile priorità nella ripartenza del Paese”: un’esperienza “formativa volta a garantire il diritto e anche il dovere di lezioni in presenza e in completa sicurezza, un progetto strategico che unisce Firenze a Scandicci con il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ e a Pontedera (Pisa) con il Teatro Era che già prevede percorsi dedicati a studenti e docenti, e una serie di incontri (come nella pratica della lezione/spettacolo) allargati a studenti, docenti e pubblico. Guida portante degli argomenti il programma didattico, dal quale si deriveranno le tematiche di approfondimento”. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Comune di Firenze, attraverso l’azione del presidente del Teatro della Toscana Tommaso Sacchi, anche assessore alla cultura di Palazzo Vecchio, e dell’assessora all’Educazione Sara Funaro, dal Comune di Scandicci, dal Comune di Pontedera e dalla Regione Toscana.
Si tratta – commenta il sindaco Dario Nardella – di un caso unico in Italia, un esperimento di grande significato: educazione e cultura sono due facce della stessa medaglia. Abbiamo messo a disposizione dei ragazzi sale bellissime e gli studenti erano davvero stupiti di trovarsi in un contesto così pieno di bellezza e storia. Sono certo che saranno mesi importanti per la loro formazione”. “E’ stata una mattinata di grande emozione – sottolineano l’assessore alla cultura e presidente del Teatro della Toscana Tommaso Sacchi, che è andato all’ingresso ad accogliere gli studenti insieme al dirigente scolastico, e l’assessore all’educazione Sara Funaro -. I ragazzi si sono ritrovati e abbracciati di nuovo e sono entrati nelle nuove ‘classi’ pieni di gioia ed entusiasmo. Siamo orgogliosi di una istituzione di rilievo nazionale e uno dei più antichi teatri d’Italia che nel momento dell’emergenza diventa luogo sicuro dove ospitare la didattica e riveste così uno dei ruoli più importanti della nostra società”. (ANSA).

Applausi,canzoni e lacrime,’vogliamo ricominciare’  La felicità degli studenti. Roma,si canta ‘Dont’ worry,be happy’

(di Chiara Acampora) Applausi, striscioni, mascherine, qualche lacrima e tanta voglia di ricominciare per gli oltre cinque milioni di studenti che oggi sono tornati in classe. Da Nord a Sud stamattina, dopo ben sei mesi, è tornata a suonare la campanella dando il via ufficialmente a un nuovo anno scolastico che difficilmente si dimenticherà. Per dare il benvenuto ai suoi alunni una scuola di Roma ha scelto come colonna sonora «Don’t Worry, Be Happy» di Bobby McFerrin. Un incoraggiamento per i bambini dell’istituto comprensivo Falcone e Borsellino, a pochi passi da piazza Bologna, che con grande gioia e un pizzico di emozione sono tornati in classe. Nell’istituto è stata predisposta la segnaletica per rispettare il distanziamento fin dal giardino e ingressi scaglionati da più cancelli e con orari diversi per evitare assembramenti. «È andata molto bene – ha spiegato Chiara, rappresentante dei genitori di una sezione della primaria – La preside si è impegnata al massimo per garantire la sicurezza e allo stesso tempo un clima di serenità per i nostri bambini che ritornano a scuola, dopo tanti mesi, in una situazione mai vissuta fino ad ora». E a Rimini mascherine e musica per la ripartenza. Al liceo scientifico Einstein di Rimini, nel centro studi della Colonnella, il primo giorno di scuola si è svolto in maniera ordinata, a parte qualche disagio per il trasporto dovuto allo sciopero della sigla sindacale Ugl. Nel cortile della scuola tutti indossavano la mascherina mentre al piano terra Andrea, un ex studente che si è diplomato a giugno in piena pandemia, ha suonato il pianoforte augurando buon anno scolastico a tutti. Anche i circa quattromila studenti di Codogno sono tornati sui banchi. Le scuole del comune dove è stato accertato il primo caso di Coronavirus in Italia erano chiuse dal 22 febbraio. A Firenze, invece, la campanella è suonata anche al Teatro della Pergola di Firenze dove fino al prossimo novembre tre classi della scuola media statale Giosuè Carducci faranno lezione nella sala delle Colonne, nel saloncino intitolato a Paolo Poli e nel foyer di galleria. «Viva la scuola, non ne potevamo più di starcene a casa»: è il messaggio lanciato invece dagli studenti di Norcia. Un momento di festa e di «grande importanza», per ragazzi e docenti. «Questa volta ‘Viva la scuola’ lo possiamo dire convinti, non ne potevamo più di starcene a casa», raccontano due liceali. Non sono mancati striscioni di protesta a Milano contro le regole previste per la riapertura. “‘Bentornati/e! (..ma come?’). «Siamo tornati (…ma come?)” il messaggio dei manifesti affissi davanti a numerosi licei della città, firmati dai collettivi delle scuole o dalla Rete degli studenti Rsm. Mentre nel Lazio per il primo giorno di scuola i ragazzi della Rete degli studenti medi si è mobilitata organizzando flash mob in alcune scuole. (ANSA).

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