Cgil Cisl e Uil e la seconda giornata d’azione globale per il clima

In meno di un anno centinaia di governi dovrebbero varare dei piani per rispondere all’emergenza. Obiettivo: tagliare le emissioni del 45% entro il 2030. La richiesta viene rilanciata dai sindacati di tutto il mondo nella seconda giornata d’azione globale per il clima. E in Italia Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto con il Ministro Costa
Mentre nel mondo ancora si lotta per fermare il coronavirus c’è un’altra emergenza da non trascurare: quella climatica. A rilanciare con prepotenza la questione è la Confederazione internazionale dei sindacati che, a distanza di un anno, torna a promuovere una giornata d’azione globale che tiene assieme le urgenze del lavoro e quelle ambientali. Regioni completamente inabitabili, eventi meteorologici estremi mettono a repentaglio la sopravvivenza e il benessere delle persone e nel frattempo distruggono anche il lavoro – sottolinea l’Ituc-Csi nel lanciare l’appuntamento. Una mobilitazione fatta di confronto: l’invito, infatti, è rivolto ai lavoratori e ai loro rappresentanti per discutere assieme ad aziende e imprese piani di resilienza e sostenibilità. Tre i capisaldi: sicurezza, occupazione e riduzione delle emissioni in un percorso che sappia guardare al futuro.
Senza una svolta nell’immediato, i danni per il pianeta saranno irreversibili – spiega la segretaria generale della Confederazione Sharan Burrow parlando della Climate and Employment Proof our Work #CEPOW’.
Per evitare il disastro, nei prossimi dieci anni le emissioni di anidride carbonica andranno tagliate del 45 per cento intanto i ghiacciai si stanno ritirando ovunque nel mondo e i livelli del mare salgono arrivando a minacciare le città. Il numero dei rifugiati e dei migranti climatici ha superato quota 83 milioni e, come anche la pandemia ha dimostrato negli ultimi mesi, esiste una stretta connessione tra salute pubblica e salute ambientale. Il ruolo del lavoro sarà determinante. La responsabilità delle imprese – oltre che dei governi – anche.

Dall’Italia si alza la voce dei tre sindacati confederali . “È fondamentale affrontare una riflessione collettiva sulla giusta transizione in vista delle scelte che dovranno essere fatte per il futuro del nostro Paese e per la destinazione delle risorse per il piano di ripresa dell’economia” – affermano la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Angelo Colombini e Silvana Roseto.
“Quest’anno – sottolineano i tre dirigenti sindacali – la giornata di mobilitazione è stata indetta partendo dalla convinzione che il mondo post Covid-19 non deve tornare alla situazione precedente il virus ma che, invece, i piani di risanamento economico debbano essere l’occasione per assicurare un futuro socialmente giusto, che integri le risposte a tutti i temi della crisi: il lavoro, la salute pubblica, le disuguaglianze, la partecipazione delle donne nell’economia, l’emergenza climatica, il degrado ambientale, i diritti umani. Nei giorni scorsi con una lettera inviata al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa abbiamo sollecitato l’apertura di un confronto. Ora – concludono – aspettiamo che ci convochi per poter discutere di questi temi, in particolare della necessità di rivedere, innalzandoli, gli impegni per la lotta all’emergenza climatica e di coordinarli con il piano di stimoli economici e con la creazione di nuova e qualificata occupazione”.

Pulsante per tornare all'inizio