Quasi 13.000 istituzioni pubbliche e 3,5 milioni di lavoratori impegnati nel complesso nell’amministrazione, ma l’Italia dei servizi resta divisa in due con prestazioni maggiori e pi efficienti al Nord rispetto alle Regioni del Sud. E’ quanto emerge dalla Relazione 2019 al Parlamento e al Governo del Cnel che sar presentata mercoled 15 secondo la quale comunque in generale i servizi delle pubbliche amministrazioni centrali e locali a cittadini e imprese hanno un elevato peso economico rispetto alla qualit delle prestazioni erogate. Tra i divari principali ci sono quelli relativi alla sanit e all’istruzione. Sul fronte dell’accesso alla cure e in generale sulla salute il Cnel rileva un miglioramento complessivo sulla mortalit tra i 30 e i 69 anni per tumore, diabete e malattie cardiovascolari ma anche una differenza consistente nella speranza di vita tra le fasce sociali pi ricche del Nord e quelle pi povere del Sud: tra questi due estremi c’ infatti una differenza di circa 10 anni di aspettativa di vita. E anche senza guardare alle fasce sociali comunque tra Milano e Napoli in media c’ una differenza di speranza di vita di circa tre anni. Al Nord hanno anche maggiore possibilit di accesso ai servizi per l’infanzia. Se in media in Italia solo un quarto dei bambini (il 24% a fronte dell’obiettivo Ue del 33%) ha accesso agli asili nido pubblici in Campania la percentuale precipita al 7,6% dei bambini tra i zero e i tre anni mentre in Val D’Aosta al 44,7%. I comuni coperti dal servizio nel complesso sono poco pi del 55% a fronte di un obiettivo fissato dalla riforma del 2017 del 75%. Il sottodimensionamento degli asili nido – sottolinea il Cnel – rappresenta anche uno dei maggiori ostacoli alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne. Se nei servizi per l’infanzia il nostro Paese indietro non va meglio per l’istruzione secondaria (solo il 60,9% dei 25-64enni ha il diploma) con il 7% dei ragazzi con il diploma che non raggiunge le competenze fondamentali previste per italiano matematica e inglese. Quella del numero dei comuni un’altra nota dolente del Rapporto che sottolinea come il costo dei servizi amministrativi locali pesi per circa 205 euro pro capite, cifra che non tiene conto della polizia locale, n dell’istruzione e della sanit . Un accorpamento, spiega il Cnel, potrebbe essere utile per la riduzione della spesa della pubblica amministrazione. I livelli dei servizi – scrive il Cnel – sono quantitativamente pi elevati nei grandi centri del Nord e pi bassi nei comuni del Sud e nei piccoli comuni del Nord Ovest. E se i servizi amministrativi costano 205 euro pro capite a questi vanno aggiunti 37,50 euro in media per la polizia locale, 32 per il territorio e 77 euro per i servizi del sociale.(ANSA).
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