Arpat, i sindacati lanciano l?allarme: ?Meno ispezioni, meno controlli, meno personale e quindi pi rischi per l?ambiente e per la salute dei toscani?. Chiesto alla Regione un piano straordinario di assunzioni, ?altrimenti in arrivo iniziative di protesta?Meno ispezioni, meno controlli, meno personale, di conseguenza, pi rischi per l?ambiente e per la salute dei toscani: FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, ANAAO Assomed, RSU e RSA ARPAT lanciano l?allarme per ARPAT, l?Agenzia regionale che garantisce la prevenzione e la tutela ambientale.I sindacati chiedono un piano straordinario di assunzioni autorizzato e finanziato dalla Regione Toscana: ?Servono decine di assunzioni. Non chiediamo aumenti salariali o migliori condizioni di lavoro, ma chiediamo alla politica di guardare lontano, di tutelare l?ambiente in cui viviamo, preservare la nostra salute e per fare questo assolutamente indispensabile un intervento di questo tipo. L?importanza della tutela ambientale nell?attuale agenda politica di tutto il mondo sta crescendo, le mobilitazioni dei giovani di Fridays For Future hanno lasciato il segno. La Regione Toscana ha in ARPAT uno strumento potentissimo, non deve deteriorarlo bens usarlo e rafforzarlo: dopo la legge adesso servono le risorse?, dicono i sindacati, che per mesi sono stati in Stato di agitazione. ?Senza risposte alle nostre richieste, la mobilitazione e la proteste continueranno e si accentueranno, fino al blocco degli straordinari perch i lavoratori sono stufi di coprire i buchi delle carenze di organico?, aggiungono.I NUMERIL?Agenzia nasce nel 1996 e nel 2009 raggiunge il numero massimo di oltre 800 lavoratori (tecnici della prevenzione, chimici, fisici, biologi, geologi, ingegneri, ecc.). Oggi tra comparto e dirigenza sono poco pi di 650 sparsi in 15 sedi di lavoro, 12 dipartimenti, 3 aree vaste con il compito di tutelare tutto il bellissimo e variegato ambiente toscano. Quasi 150 persone in meno in dieci anni si fanno sentire e non possibile chiedere ad ARPAT di fare quello che faceva prima e soprattutto di farlo con la stessa qualit ed attenzione.Negli ultimi 5 anni il calo delle attivit particolarmente evidente con una riduzione del 30% per le ispezioni sul territorio (da quasi 4.900 del 2013 a poco pi di 3.300 nel 2018) e per il 20% di pareri emessi (da 5mila circa del 2014 a meno di 3.600 del 2018). In mezzo a questi numeri gi particolarmente drammatici, spiccano quelli per settori e matrici di particolare rilevanza:? le ispezioni sulle grandi opere toscane (TAV, Variante di Valico, Terza corsia, Fano-Grosseto e altre), sono passate da 70 a 27 (-60%);? i pareri per le VIA (Valutazione d?Impatto Ambientale) e le VAS (Valutazione Ambientale Strategica) da 551 a 416 (-25%);? le ispezioni nelle aree sottoposte a bonifica sono calati da 700 a 420 (-40%);? i controlli negli impianti di gestione rifiuti, settore particolarmente delicato, si sono ridotti di oltre il 40% (da circa 570 a 327);? i controlli su rumore e campi elettromagnetici (elettrodotti, stazioni radio base e impianti radio-TV) si sono ridotti di oltre il 30%;? il controllo delle emissioni in atmosfera (impianti industriali e altro) da parte degli operatori di ARPAT si ridotto di quasi il 45%;? i controlli agli scarichi idrici e le ispezioni ai depuratori sono diminuiti, rispettivamente, del 26% e 44%.Risalendo pi indietro, la diminuzione ancora pi evidente: nel 2005 sono state fatte poco pi di 1 milione di analisi di laboratorio (acqua, suolo, rifiuti ed aria), nel 2010 erano 741.897 e nel 2018 sono state solo 516.963, quasi la met .Al contempo le richieste da parte dei cittadini e di altri enti, come gli interventi in emergenza, e l’attivit con le Procure sono aumentate circa del 30%, a testimonianza di una minor efficacia delle attivit di prevenzione.UN ORGANICO CORTO, VECCHIO e STANCOLe criticit ambientali sono sempre pi rilevanti, gli strumenti e le tecniche utilizzate per il controllo sono sempre pi tecnologicamente avanzate e richiedono specializzazioni sempre maggiori, quindi ARPAT avrebbe dovuto veder incrementata la propria dotazione organica e non diminuita. Invece, ad ARPAT sempre stato imposto il risparmio: il finanziamento regionale negli ultimi 5 anni diminuito del 5%, il personale si ridotto del 7,5% ed ogni anno ARPAT restituisce alla Regione pi di 1 milione di euro perch non pu assumere, a causa dei vincoli regionali.Oltre al calo quantitativo, in questi anni si sono perse competenze individuali ed alcune specifiche professionalit (TPALL e dirigenti sono diminuiti rispettivamente del 14% e del 30%). Inoltre, senza un adeguato turn-over l?et media si molto alzata (quasi il 70% dei dipendenti ha pi di 50 anni) ed sempre pi difficile effettuare le attivit pi usuranti (controlli alle ciminiere, immersioni subacquee, interventi notturni e in emergenza, ecc.).I dirigenti sono spesso chiamati a ricoprire 2 incarichi, talvolta come unico dirigente di un intero dipartimento, i pochi lavoratori rimasti sono costretti a sobbarcarsi carichi di lavoro e responsabilit crescenti, non riuscendo a controllare porzioni di territorio sempre pi ampie, accumulando ore di straordinario e coprendo turni di pronta disponibilit (servizi in emergenza) in numero altamente superiore a quanto previsto da contratto.COSA SI CHIEDEOggi con la nuova legge regionale (LR 682019) e l?allentamento di vincoli nazionali e regionali le cose potrebbero apparire migliori e permettere all?Agenzia di iniziare ad assumere di nuovo. Ma il grosso gap che si creato in questi anni rende assolutamente insufficiente questa minima possibilit di recupero occupazionale: il 2019 si chiuder con un ulteriore calo del personale ( prevista una perdita di 10 unit di comparto e 4 dirigenti) e alla fine del 2021 ci saranno 7 unit in meno rispetto al 2018.Con queste risorse a disposizione, mantenere un livello accettabile nelle attivit di prevenzione ambientale per il 2020 impossibile: non ci sembra n normale n opportuno che nel 2018, ad esempio, si riesca a controllare solo il 39% delle attivit pi impattanti e soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) regionale o nazionale, come raffinerie, inceneritori, industrie chimiche, orafe e dei metalli, distretto cartario e tessile, ecc.In Toscana nei prossimi anni sono previste importanti opere infrastrutturali (corridoio tirrenico, sottoattraversamento di Firenze, darsena Europa del porto di Livorno, ecc.), ma affinch lo sviluppo economico sia anche sostenibile si devono garantire valutazioni e controlli per realizzarle al meglio nel rispetto della legalit e dell?ambiente.L?unico modo per risolvere i problemi dell?agenzia un piano straordinario di assunzioni autorizzato e finanziato dalla Regione Toscana come in altre occasioni ha fatto (strategia marina, cave, progetto Prato).Firmato: FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Toscana, ANAAO Assomed, RSU e RSA ARPAT, CGIL-CISL-UIL Toscanacos in ANSALavoro: sindacati,serve piano straordinario assunzioni Arpat C’ carenza personale, in 5 anni calati ispezioni e pareri ÿMeno ispezioni, meno controlli, meno personale per Arpat e di conseguenza pi rischi per l’ambiente e per la salute dei toscani su cui l’agenzia regionale per la protezione ambientale dovrebbe vigilare: la denuncia fatta oggi a Firenze da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Anaao Assomed, rsu e rsa Arpat che chiedono un piano straordinario di assunzioni autorizzato e finanziato dalla Regione Toscana. Dal 2009 al 2019 i dipendenti Arpat sono passati da 800 a 650 suddivisi in 15 sedi di lavoro, 12 dipartimenti, 3 aree vaste. Il finanziamento regionale, denunciano i sindacati, negli ultimi 5 anni diminuito del 5%, il personale si ridotto del 7,5% e, di conseguenza, sono calate anche le attivit : le ispezioni sul territorio si sono ridotte del 30% negli ultimi cinque anni, -20% di pareri emessi. Pi nel dettaglio, sono diminuite le ispezioni sulle grandi opere toscane (-60%); nelle aree sottoposte a bonifica (-40%); i controlli negli impianti di gestione rifiuti (-40%); il controllo delle emissioni in atmosfera (-45%); su scarichi idrici e depuratori (-26% e -44%). Servono decine di assunzioni – dicono i sindacati in una nota congiunta – non chiediamo aumenti salariali o migliori condizioni di lavoro, ma chiediamo alla politica di guardare lontano, di tutelare l’ambiente in cui viviamo, preservare la nostra salute e per fare questo assolutamente indispensabile un intervento di questo tipo. Senza risposte alle nostre richieste – continua la nota – la mobilitazione e la proteste continueranno e si accentueranno, fino al blocco degli straordinari perch i lavoratori sono stufi di coprire i buchi delle carenze di organico.(ANSA).
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