Nel 2018 addio ai bonus di varia natura e interventi sul mercato del lavoro per creare opportunit e mettere fine alla precariet e al lavoro sottopagato o in nero. Risorse pubbliche invece dirottate su un grande programma di messa in sicurezza del territorio sia sotto il profilo sismico che sotto quello idro-geologico. E’ il programma di Pietro Grasso, presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, raccontato in un intervento pubblicato oggi sul Corriere dell’Umbria e sui Corrieri collegati (Arezzo, Viterbo, Siena e Rieti). Il 2018 deve essere l’anno in cui l’Italia finalmente affronta i grandi temi che, per colpa della crisi o per il manifestarsi degli effetti del cambiamento climatico, sono diventati pi drammatici e urgenti, esordisce Grasso, spiegando che la crisi ha fatto crescere a dismisura le diseguaglianze in tutta Europa. L’Italia non da meno: l’Istat sostiene che nel 2016 ben 18 milioni di residenti era a rischio di povert o esclusione sociale. Peggio che nel 2015. La ricchezza del 20% pi ricco invece cresciuta. Secondo il leader di Liberi e Uguali i bonus e gli sgravi non sono serviti: necessaria una riforma progressiva del sistema fiscale per finanziare una trasformazione complessiva del welfare, che si occupi di vecchie e nuove fragilit e risponda ai cambiamenti avvenuti nel mercato del lavoro. Un piccolo esempio: pi asili nido e servizi per l’infanzia significa miglior gestione di tempi di lavoro e di vita soprattutto per le famiglie. Quanto al tema del lavoro il primo passo dare garanzie e tutele ai nostri figli e ai nostri nipoti che si barcamenano con lavoretti, tirocini, stage, contratti a tempo determinato, consegne in bicicletta pagate a cottimo. Pagati male e a volte non pagati. Del resto, lavoro in nero e lavoro precario uccidono come ci ha ricordato Papa Francesco lo scorso ottobre. Difficile per le nuove generazioni immaginare e investire in futuro. Vale per i precari ma anche per i giovani professionisti, per chi ha una piccola attivit o una partita Iva. Secondo Grasso poi nell’Italia devastata dagli incendi, colpita dai terremoti che hanno flagellato tanti borghi e paesi, e dalle inondazioni che arrivano ogni inverno, evidente quanto sia importante il lavoro di cura e tutela da parte dello Stato, con investimenti mirati a proteggere popolazioni e territori. Inoltre, dobbiamo lavorare a un grande piano di riconversione ecologica dell’economia. Nel 2018 dobbiamo cominciare a occuparci degli edifici pubblici nelle zone a rischio sismico, della manutenzione della rete idrica, delle tante aree a rischio di dissesto idrogeologico.(ANSA).
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