L’Inps ha diffuso i dati: 24.524 domande accolte su 65.972 richieste pervenute, pari al 37%. Ben al di sotto della met . Piccinini (Inca): il 50% delle risorse stanziate rischia di rimanere inutilizzatoSe tutto andr come dovrebbe andare, i primi assegni di indennit Ape sociale e anticipo pensionistico per lavoratori precoci non arriveranno prima di gennaio 2018. La promessa messa nero su bianco nel comunicato stampa di Inps, diffuso con ?inedita? tempestivit il primo dicembre, alla vigilia della giornata di mobilitazione promossa dalla Cgil per chiedere al governo di cambiare la direzione delle misure previdenziali, a cominciare dal blocco dell?automatismo infinito dell?innalzamento dell?et pensionabile. Ma il presidente dell?Inps, Tito Boeri, si spinto oltre ? in una intervista rilasciata il 6 dicembre al Gr1 ? promettendo a buona parte degli aventi diritto, il pagamento degli arretrati di Ape sociale, in vigore da maggio, addirittura entro dicembre. Boutade pubblicitaria? Difficile, per ora, stabilirlo.Nel frattempo sono passati oltre sette mesi da quel fatidico primo maggio, che doveva segnare l?inizio della sperimentazione di una misura previdenziale, in favore di alcune categorie di lavoratori particolarmente svantaggiati, per anticipare di tre anni il momento della quiescenza, con una indennit , a carico dello Stato, introdotta dalla legge di Stabilit 2017 (commi da 179 a 186 della legge 2322016). ?Ad onore del vero ? spiega Morena Piccinini, presidente Inca ? di ritardi se ne sono accumulati tanti e non sempre per responsabilit dell?lnps. Il decreto applicativo ha avuto una gestazione complicata, tant? che stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.138 soltanto il 16 giugno, con un ritardo di pi di un mese. Poi per l?Istituto c?ha messo del suo per confondere ulteriormente le acque. E le cose ancor oggi non sono affatto chiare?.Superato lo scoglio dell?ultima scadenza (30 novembre) per la presentazione delle domande di Ape sociale e di anticipo pensionistico per i lavoratori precoci, l?Inps ha diffuso i dati sulle richieste pervenute complessivamente sia per quanto riguarda la prima fase (conclusasi, come previsto, il 15 ottobre scorso) che la seconda (ultimata il 30 novembre). E i risultati non sono affatto incoraggianti. Con la prima, sono state accolte 15.493 domande di certificazione (comprensive di riesame) di Ape sociale e 9.031 richieste di lavoratori precoci (pari, rispettivamente al 39% e al 34% del totale), per un numero complessivo di 24.524 domande su 65.972 richieste complessivamente pervenute, pari a circa il 37%; ben al di sotto della met .Poi per l?Inps precisa di aver provveduto a riesaminare d?ufficio, alla luce dei nuovi indirizzi estensivi forniti dal ministero ? e fortemente sollecitati dopo la pubblicazione del dossier di Inca ? 6.384 domande di Ape sociale e 5.592 di lavoratori precoci (per un totale di 11.976). Riesame ancora in corso, definito dall?Inps ?operazione straordinaria?, che ?si completer nei primi giorni del corrente mese di dicembre?. Al momento, sempre l?Inps a dirlo, queste operazioni di riesame hanno comportato complessivamente l?accoglimento di circa 2.000 domande di Ape sociale e di circa 1.780 di lavoratori precoci (per un totale di 3.780). Dunque, se la matematica non un?opinione, su 11.976 domande riesaminate, 8.196 ancora attendono di sapere quale sar l?esito alla loro richiesta (oltre il 68%).Se questo l?andazzo, cosa ne sar delle 16.917 domande pervenute all?Inps, tra il 15 luglio e il 30 novembre? Senza considerare il fatto, sottolinea l?Inca, che molte di queste richieste sono una duplicazione di quelle gi completate nella prima fase, che l?Inps ha rifiutato sulla base di una applicazione restrittiva delle norme e che, usando un po? di buon senso, avrebbe potuto accogliere, coerentemente ai nuovi indirizzi ministeriali, senza complicare la vita di tanti lavoratori, tra cui molti disoccupati, difficilmente ricollocabili data l?et anagrafica (almeno 63 anni), rimasti senza alcuna tutela, proprio come avvenuto per gli esodati. Al momento, di Ape non ce n? per nessuno: n per chi non ha avuto risposta, n per che ce l?ha avuta, rientrando tra le domande accolte. L?attesa per tutti.?Il sospetto ? osserva Piccinini ? che si avveri ci che lo stesso Inps ha pronosticato, nell?ottobre scorso, in occasione della audizione alla Camera, quando, giocando di anticipo rispetto ai tempi, afferm che il 50% delle risorse stanziate per l?indennit Ape sociale e l?anticipo pensionistico in favore dei lavoratori precoci, anche dopo il riesame delle domande, sarebbe rimasto inutilizzato. Un fallimento facilmente prevedibile, dunque, che si sarebbe dovuto e potuto evitare dando certezza del diritto, a chi subisce sulla propria pelle le conseguenze di un altro grossolano errore commesso dalla legge di riforma delle pensioni Monti-Fornero?. di Lisa Bartoli da rassegna.it
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