Si chiama Pizzeria dal rifugiato. E il nome non di fantasia. A lavorare all’interno del locale, infatti, sono i profughi ospiti di don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro, alle porte di Pistoia, al centro da mesi di attacchi e minacce dopo aver postato su Facebook la foto dei migranti che accoglie, portati a fare il bagno in piscina, in una giornata d’estate. Da allora per lui e i rifugiati che abitano sotto il suo stesso tetto la vita si complicata: i militanti di estrema destra si sono presentati alla messa di don Massimo per vigilare sulla dottrina e nei giorni scorsi il prete ha ricevuto anche un volantino firmato Quarto Reich , con tanto di bandiera italiana e svastica. Nonostante tutto ci, don Biancalani, per nulla intimorito, ha deciso di andare avanti. La pizzeria – spiega il sacerdote – uno dei tre progetti che abbiamo in corso in questa parrocchia nell’ambito dell’accoglienza dei migranti, gli altri due sono l’orto biologico e la sartoria. Questa piccola pizzeria l’abbiamo aperta da poche settimane, i ragazzi che ci lavorano, provenienti dal Gambia, dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio e dall’Eritrea, hanno tutti frequentato un corso per panificatori e pizzaioli. La caratteristica che non abbiamo un listino prezzi, chi vuole pu lasciarci un’offerta. I locali adibiti a pizzeria sono ampi, possono ospitare fino a 80 persone, la cucina dotata di un forno a legna e uno elettrico e tutti i macchinari necessari per l’attivit . Nei primi tre sabati abbiamo avuto una media di 60 persone – dice don Massimo – e contiamo di proseguire cos, le intimidazioni non ci fermeranno, sono cose che un po’ colpiscono, ci fanno riflettere, ma la determinazione ad andare avanti pi forte di prima. (ANSA).
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