I dati dicono che gi dal prossimo anno a livelli precrisiÿ Braccini, Abbiamo il dovere di provare a dare un indirizzo strategico alla ripresa produttiva, in modo che non si riproponga una condizione simile al passato fondata, spesso, sull?appalto dell?appalto selvaggio e sullo sfruttamento e arretramento di tanti lavoratori.La nautica sembra abbia svoltato ed i dati indicano che dal 2018 si possa tornare ai livelli pre crisi.Nella costa tirrenica si di fronte, attraverso la ripresa del settore nautico, ad una opportunit dirilancio produttivo e occupazionale, ben sapendo che, a differenza del passato, la globalizzazione arrivata anche a questo settore, e quindi bisogna alzare il livello qualitativo e dimensionale delleimbarcazioni.Ci vuole una visione d’insieme da Carrara a Piombino e con la regione Toscana andrebbe affrontatauna discussione strategica che al momento non c?.Intorno al 1600 il problema a Livorno era la scarsa popolazione, servirono le leggi Livornine edun’apertura ad ospitare i mercanti di ogni nazione estera con la garanzia delle libert religiose eprotezione dall’Inquisizione per poter ripopolare la citt .Oggi siamo al problema opposto, citt con alto tasso di disoccupazione e il cantiere Azimut Benetti in pieno sviluppo, con un carico di lavoro importante, che lamenta la mancanza di professionalit dei lavoratori. Questa situazione per richiama a specifiche responsabilit della politica industriale aziendale, portata avanti negli anni, che ha teso a distruggere e non a creare le professionalit .Non si pu pensare che le professionalit si trovano solo attraverso le ditte in appalto, la storia di uncerto modello produttivo inesorabilmente fallita.La politica delle assunzioni dirette da parte dei cantieri nautici in Toscana e la ricostruzionedei reparti produttivi, affinch le aziende siano ancora imprese con le fondamenta, per laFiom una condizione imprescindibile.Se Azimut Benetti, il primo cantiere nautico al mondo, lavorasse per smantellare sia a Viareggio che a Livorno anche quel minimo che resta dei reparti produttivi e non a un loro rilancio, questo porrebbe un problema di prospettiva generale della nautica in Toscana.Va anche aperta una seria discussione sul rilascio delle concessioni demaniali pubbliche in un rapportocon le Istituzioni e le varie autorit portuali, richiamando ognuno alle proprie responsabilit . Un quadro di regole pi preciso su cui si rilasciano e si revocano le concessioni si rende pi che mai necessario.Abbiamo il dovere di provare a dare un indirizzo strategico alla ripresa produttiva, in modo che nonsi riproponga una condizione simile al passato fondata spesso sull?appalto dell?appalto selvaggio esullo sfruttamento e arretramento di tanti lavoratori.Come Fiom ci batteremo e apriremo una vertenza nautica in Toscana per favorire uno sviluppo nell?interesse collettivo, dell?occupazione e dei diritti dei lavoratori.Massimo Braccini (segretario generale Fiom Toscana)
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