Ridare ai poveri la parola, perch senza la parola non c’ dignit e quindi neanche libert e giustizia: questo insegna don Milani. Lo ha detto il Papa a Barbiana, e ha aggiunto: Ed la parola che potr aprire la strada alla piena cittadinanza nella societ , mediante il lavoro, e alla piena appartenenza alla Chiesa, con una fede consapevole. Questo – ha osservato papa Bergoglio – vale a suo modo anche per i nostri tempi, in cui solo possedere la parola pu permettere di discernere tra i tanti e spesso confusi messaggi che ci piovono addosso, e di dare espressione alle istanze pi profonde del proprio cuore, come pure alle attese di giustizia di tanti fratelli e sorelle che aspettano giustizia. Di quella umanizzazione – ha aggiunto – che rivendichiamo per ogni persona su questa terra, accanto al pane, alla casa, al lavoro, alla famiglia, fa parte anche il possesso della parola come strumento di libert e fraternit . (ANSA).Papa: cita Milani, politica sortire insieme da un problema Appello a responsabilit , a pagare prezzo per libert coscienza.Il Papa a Barbiana ha citato una frase della Lettera a una professoressa: Ho imparato che il problema degli altri uguale al mio. Sortirne tutti insieme la politica. Sortirne da soli avarizia. Questo – ha commentato – un appello alla responsabilit . Un appello che riguarda voi, cari giovani, ma prima di tutto noi, adulti, chiamati a vivere la libert di coscienza in modo autentico, come ricerca del vero, del bello e del bene, pronti a pagare il prezzo che ci comporta, e questo senza compromessi. Il Papa ha prima ricordato agli educatori di ragazzi in marginalit , che la loro soprattutto una missione. E da insegnare – ha detto – ci sono tante cose, ma quella essenziale la crescita di una coscienza libera, capace di confrontarsi con la realt e di orientarsi in essa guidata dall’amore, dalla voglia di compromettersi con gli altri, di farsi carico delle loro fatiche e ferite, di rifuggire da ogni egoismo per servire il bene comune. (ANSA).Don Milani: ex allievi, va preso com’, tutto insieme.ÿ Sindaco Vicchio, tutti avrebbero voluto oggi essere a BarbianaDon Lorenzo Milani va preso tutto com’, tutto insieme, non da una posizione e dall’altra. Cos Mario Rosi, uno dei primi allievi di don Lorenzo Milani a San Donato di Calenzano (Firenze) al termine della visita di Papa Francesco a Barbiana. Insieme agli altri discepoli del ‘priore’, come lo chiamavano i suoi ragazzi, Rosi ha invitato tutti a studiare le frasi pronunciate dal Pontefice oggi, un Papa che in tante occasioni ha detto che possiamo imparare ad imparare. Per Agostino Burberi, che invece fu allievo di don Lorenzo a Barbiana, la figura del prete oggi rivalutato dal Papa inscindibile dal fatto che fosse un prete, un confessore, un educatore, un babbo, perch per noi era anche questo, ha detto invitando a non cambiare Barbiana che va conservata cos, deve dare l’immagine di quello che era. Forse per la prima volta i due gruppi di don Milani hanno lavorato insieme per preparare questa giornata ma Burberi considera positive anche queste differenze, perch i nostri diversi pareri sono una ricchezza, giusto che ci sia una pluralit . Al termine dell’incontro con i giornalisti l’arcivescovo Giuseppe Betori ha ringraziato il sindaco di Vicchio, Roberto Izzo, ma anche le forze dell’ordine, tutti i volontari, la parrocchia, e gli ex allievi che hanno reso possibile un’ora e mezzo di ordinaria follia in perfetto ordine. Tutti i cittadini di Vicchio avrebbero voluto essere a Barbiana – ha concluso il sindaco Izzo -. Io sono particolarmente felice, ho sempre voluto bene a don Milani, ha aggiunto ricordando la sua formazione in Azione cattolica e la figura di Giorgio La Pira, e per questo ringrazio il cardinale che di questa giornata stato il regista. Betori, prima di lasciare il comune del Mugello ha mostrato ai giornalisti il calice che Papa Francesco ha donato alla chiesa di Barbiana per ricordare la sua visita. (ANSA).
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