La moda dei giovani stilisti dell’Accademia Italiana entra in carcere, grazie ad una collaborazione avviata con l’associazione no profit Officina Creativa s.c.s, una cooperativa fondata a Lecce da Luciana delle Donne, da anni impegnata in progetti di recupero delle detenute, soprattutto con progetti a marchio madeincarcere. Pioniere del progetto sono le case circondariali di Lecce e Trani, dove sono stati realizzati laboratori sartoriali che impegnano le detenute sei ore al giorno, regolarmente retribuite. In queste strutture sono stati inviati i prototipi degli studenti di Fashion Design dell’Accademia di Firenze, che poi saranno commercializzati online tramite il sito madeincarcere.it. Fra le proposte ci sono top di merletto bordati di ottone e bijoux, trousse damascate e portagioie da viaggio, tutti realizzati con tessuti recuperati, campionari di vecchie collezioni, rimanenze di magazzino o scarti. Inoltre grazie al progetto Sigillo c’ in programma anche il coinvolgimento di altri istituti penitenziari d’Italia, compreso quello di Firenze.(ANSA).
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