I dati diffusi oggi dall’Istat dimostrano non solo che il decreto lavoro va cambiato ma che il Governo dovrebbe anche cambiare verso alla sua agenda, rimettendo al centro la creazione di lavoro. Cosi’ il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commenta le rilevazioni dell’istituto di statistica sull’occupazione, aggiungendo che: Ci si stupisce di mille posti di lavoro che si perdono al giorno? E allora verrebbe da chiedersi qual e’ la ratio del dl lavoro. Sempre in merito al decreto lavoro, la dirigente sindacale osserva: Lo avevano presentato come il provvedimento necessario a contrastare la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile. Si apprende solo ora che la timida ripresa ha la caratteristica di non essere accompagnata da un’espansione dell’occupazione? E che si fa? Si rendono piu’ deboli i contratti esistenti e si introducono meno vincoli alla stabilita’ dell’occupazione dei contratti a termine e dell’apprendistato?. I dati dell’Istat, prosegue Sorrentino, confermano che il problema dell’Italia e’ la caduta di domanda. Per questo, se da un lato la Cgil chiede di continuare sulla strada dell’alleggerimento della pressione fiscale su lavoratori, pensionati e imprese per rilanciare consumi e investimenti; dall’altro serve un Piano straordinario per il lavoro giovanile finanziato da una patrimoniale e non una generalizzazione della precarieta’. Non solo, quindi, il decreto lavoro va cambiato ma il Governo dovrebbe cambiare verso alla sua Agenda, rimettendo al centro la creazione di lavoro e quindi – conclude – come si ricostruiscono poche mirate cose: pubblica amministrazione, politica industriale e assetto e tutela del territorio e del nostro patrimonio culturale. ASCA
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