In questi ultimi cinque anni a Firenze la cosa pi critica da rilevare stata l’atteggiamento verso il lavoro in Palazzo Vecchio. Lo ha detto ai giornalisti il segretario della Cgil fiorentina, Mauro Fuso. Ci sono state varie questioni sul piatto – ha aggiunto Fuso – come la liberalizzazione degli orari negli esercizi commerciali, di cui il Primo Maggio stata solo la punta dell’iceberg, la privatizzazione del trasporto pubblico in citt , i licenziamenti al Maggio musicale sventati solo all’ultimo tuffo, gli appalti per le biblioteche e gli impianti sportivi pubblici per i quali abbiamo chiesto inutilmente di attivare la clausola sociale a tutela dei posti di lavoro. Fuso ha proseguito spiegando che in ognuno di questi casi, a fondamento delle decisioni prese, sono sempre state addotte ragioni legate alla legge, ma le leggi possono cambiare e io penso che una amministrazione comunale debba avere anche una visione politica del lavoro e della sua tutela, in tutte le sue forme. A Firenze questo stato un deficit e noi lo abbiamo rimarcato pi volte.(ANSA).Nardella, Cgil grande sindacato, lavoriamo insiemeLa Cgil un grande sindacato che rappresenta migliaia e migliaia di lavoratori qui a Firenze: un soggetto attivo, importante. Lo ha detto oggi il vicesindaco Dario Nardella prima di intervenire al congresso fiorentino della Cgil. A me, con il sindacato, interessa come superare i problemi legati alla disoccupazione, di come coniugare il lavoro con lo sviluppo, con l’efficienza della pubblica amministrazione. Penso che il confronto debba essere sempre molto franco, anche diretto. Se dovesse anche essere un confronto duro, ruvido, non ci trovo nulla di male. L’importante che tutti insieme lavoriamo per i lavoratori ma anche per chi un lavoro non ce l’ha. Ai cronisti che gli chiedevano un commento alle critiche, spesso dure, mosse nei passati cinque anni all’amministrazione comunale dal sindacato in merito alla gestione delle problematiche legate al lavoro, Nardella ha spiegato di voler replicare con dei risultati perch se no facciamo chiacchiere: nel 2013 il comune di Firenze ha potuto spendere pi di 130 milioni di euro, spesa pubblica, soldi dei nostri cittadini, che hanno attivato quasi 3.000 posti di lavoro. Queste sono risposte concrete, il resto lo lascio alla diatriba politica. Il Comune di Firenze in grado ogni anno di liberare risorse, spenderle ed anche impiegarle fuori dalla burocrazia, penso alla complessit degli appalti, qualcosa come 130-135 milioni di euro all’anno. E’ moltissimo, se ci pensiamo. Ed in questi cinque anni – ha continuato il vicesindaco – noi siamo riusciti ad andare oltre mezzo miliardo di investimenti pubblici nonostante la crisi economica, nonostante il patto di stabilit che abbiamo contestato. Per uscire dalla crisi non si esce con i decreti, non si creano posti di lavoro per decreto. I posti di lavoro si creano se noi diamo alle nostre aziende la forza e l’energia per rimettersi in piedi e se noi diamo ai nostri cittadini un po’ di risorse in pi per far ripartire i consumi ed anche per trovare pi tranquillit , pi serenit , per il proprio futuro, per le proprie famiglie, per i giovani che vogliono firmare un mutuo, che vogliono magari avere dei bambini. Questo dobbiamo dare. Mi sembra che l’esempio di Firenze sia un esempio in questi anni molto positivo.(ANSA).
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