Bisogna superare la deroga verso un sistema di protezione universale che non faccia differenza tra lavoratori di serie a e di serie b in relazione al numero di addetti dell’azienda. Lo ha dichiarato il coordinatore lavoro della conferenza delle Regioni, Gianfranco Simoncini, al termine di un’audizione in commissione Lavoro al Senato, durata circa un quarto d’ora, sul decreto ministeriale sugli ammortizzatori sociali in deroga, esprimendo il parere negativo, gi espresso in conferenza Stato-Regioni sui nuovi criteri di accesso. Le Regioni che sono pronte – ha detto Simoncini – a restituire le competenze in questione allo Stato, propongono perci modifiche al decreto su criteri, risorse e procedure. Innanzitutto – sostengono le Regioni – recuperando la grave incertezza sociale procurata nel corso del 2013 a molti cassa integrati, che ad oggi non sanno se potranno ricevere o meno le loro indennit . Ben undici Regioni hanno, infatti, sospeso le autorizzazioni e manca all’appello per il 2013 un miliardo e settanta milioni per coprire le richieste giacenti nelle Regioni. Secondo le Regioni – ha aggiunto Simoncini – serve perci una modifica sostanziale dei criteri previsti dalla bozza di decreto ministeriale evitando la pesante penalizzazione dei giovani. Colpisce – sottolinea – che mentre si parla di garanzia dei giovani si riducano le protezioni sociali dei settori pi deboli del mercato del lavoro. Secondo Simoncini, infine, esiste il rischio di restringere le protezioni della cassa integrazione che fondamentale per evitare licenziamenti di fronte a situazioni di crisi temporanea, mentre viene allargata la platea e il tempo di copertura della mobilit . Per il 2014 le Regioni perci chiedono maggiori certezze perch non si riproduca l’attuale situazione nella quale chi arriva prima ha la copertura dell’ammortizzatore e chi arriva dopo no. Si devono avere criteri certi – ha concluso Simoncini – e diritti uguali per tutti evitando da un lato la rincorsa alle richieste e dall’altra pesanti sperequazioni e ingiustizie di trattamento dei lavoratori. Noi non vogliamo pi essere meri esecutori senza possibilit di dare risposte sociali.(ANSA).
43 minuto di lettura