Con le divise della Misericordia hanno disegnato una croce davanti all’Arcivescovado di Pisa. E’ la protesta messa in scena oggi da alcuni dei 34 dipendenti licenziati dall’arciconfraternita pisana in seguito al dissesto finanziario che l’ha colpita negli ultimi anni: il disavanzo ammonta infatti a circa 12 milioni di euro e per scongiurare il fallimento il management ha deciso una drastica riduzione del personale. Dodici dei 34 lavoratori licenziati intanto hanno citato in giudizio la Misericordia: assistititi dal’avvocato Carlo Cavalletti hanno chiesto l’immediata corresponsione del mancato preavviso e del trattamento di fine rapporto che ancora non stato pagato. Il legale fa sapere che luned si terranno le prime udienze, mentre sono gi partite le ingiunzioni di pagamento che hanno fatto scattare i primi pignoramenti nei confronti della Confraternita. Ci che ha infastidito maggiormente i lavoratori – ha sottolineato Cavalletti – il fatto che i soldi da pignorare sono stati individuati e quindi non si comprende la ragione per la quale i vertici della Misericordia non abbiamo voluto evitare il contenzioso giudiziario. I dipendenti hanno anche impugnato i licenziamenti singolarmente chiedendo il reintegro o il risarcimento del danno. (ANSA).
45 minuto di lettura