Piombino non si spegner? pi? il 15 gennaio, finalmente si riapre una luce per un nuovo altoforno e un nuovo ciclo continuo rispettoso dell’ambiente. Con un piano di rilancio del polo siderurgico e un accordo di programma, in attesa di un nuovo acquirente.Questo primo risultato lo hanno conquistato i lavoratori, e quando loro vincono vince la Toscana e vince il Paese. E’ stato fatto un passo nella giusta direzione, ma il cammino resta ancora lungo. Sottolineo l’obbligo di percorrere quel cammino. Intanto per le dimensioni della questione: la Lucchini ha migliaia di lavoratori, l’indotto altrettanti. Il polo siderurgico rappresenta il 48% del Pil della Val di Cornia. Dunque, se si spegne la siderurgia, si spegne la Val di Cornia.Ma qui si gioca anche una questione di interesse nazionale. L’Italia ? la seconda manifattura d’Europa, con grandi capacit? esportative e questo anche grazie alla Toscana che in questi anni ha trascinato l’export. Il nostro ? un Paese che non ha materie prime ma le trasforma, e trova nell’acciaio una componente formidabile del successo. Basta pensare che il 42% di ci? che viene esportato contiene acciaio. Per questo non possiamo permetterci di perdere la siderurgia. Sarebbe come se un coltivatore di grano perdesse l’aratro, o come se un pescatore a strascico rinunciasse alla rete. Sarebbe insomma inconciliabile con la propria missione. Per questo la siderurgia ? una partita strategica non solo per la Val di Cornia, ma per il Paese.Il passo avanti adesso sta in due contenuti.Il primo: finora c’era un altoforno a fine campagna, senza nessun elemento che consentisse attrattivit? per arrivare a un nuovo impianto con tecnologie a minor impatto ambientale. La Regione e la presidenza del Consiglio hanno deciso di investire adesso risorse importanti, in una situazione in cui i gruppi siderurgici in Europa non tifano per la siderurgia italiana: evidentemente, se scompare un competitor come l’Italia, altri si avvantaggiano senza spendere un euro.Il secondo: lo scopo ? costruire una piattaforma logistica che abbatta i costi del sito industriale. E Il potenziamento del porto render? possibile l’accesso anche alle grandi navi e rafforzer? la candidatura di Piombino per ospitare il cantiere per lo smaltimento del relitto della Costa Concordia. La vicinanza tra il porto e l’area siderurgica rappresenti un punto di forza per Piombino, una grande opportunit? per uno smaltimento ?a km 0? delle navi da rottamare, soprattutto alla luce delle nuove direttive europee.
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